(ANSAmed) - ROMA, 28 AGO - Si temono centinaia di vittime in
altri due naufragi di migranti nel Mediterraneo, questa volta al
largo delle coste libiche occidentali. Ad affondare, secondo una
ricostruzione della Bbc che cita "residenti e responsabili"
libici, sono stati due barconi: uno, che ha lanciato una
richiesta di aiuto nelle scorse ore, aveva a bordo circa 50
persone mentre "il secondo, che è affondato molto dopo, portava
400 passeggeri". "La Guardia costiera libica sta conducendo
un'operazione di soccorso dell'imbarcazione ma si teme che la
maggior parte di coloro che erano a bordo siano morti",
riferisce ancora il sito dell'emittente britannica precisando
che i naufragi sono avvenuti al largo della città di Zuwara, al
confine con la Tunisia. Fonti locali contattate dall'ANSA,
nell'annunciare che "un barcone carico di migranti è affondato
nei pressi di Zuwara", hanno precisato che un "centinaio di
migranti sono stati tratti in salvo", circostanza confermata
anche da un residente alla Bbc precisando che i sopravvissuti
sono stati ricoverati nell'ospedale cittadino. Le vittime
includono migranti da Siria, Bangladesh e diversi paesi
dell'Africa sub-sahariana, riferiscono residenti citati dal sito
britannico.
In serata la Guardia costiera libica aveva reso noto che
"almeno dieci" persone sono morte nell'affondamento di
un'imbarcazione con 200 migranti a bordo al largo della Libia,
riferisce un tweet dell'Afp in parziale contrasto con le cifre
Bbc. Il raffronto tra 450 migranti a bordo e solo 100 salvati
lascia temere 350 vittime, e quindi potenzialmente uno dei
naufragi più gravi degli ultimi tempi al largo della Libia (il 5
agosto scorso era affondato un barcone con a bordo oltre 600
persone, almeno duecento delle quali erano finite in fondo al
mare). Nel Canale di Sicilia, l'incidente con il bilancio più
pesante resta quello del 18 aprile scorso: circa 700 le vittime,
la strage più grave dal dopoguerra.
La Libia, con la sua crisi interna che spacca il paese in
vari pezzi e favorisce l'infiltrazione dell'Isis, è terra da cui
salpano molti barconi allestiti dai trafficanti di esseri umani
grazie proprio alla carenza di controlli provocata
dall'instabile situazione. Zuwara è notoriamente un punto da cui
partono molti barconi.(ANSAmed).