Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libia: Onu denuncia, a sfollati solo 1% di quanto promesso

Donatori non versano a Piano-Tunisi.Resta rete traffico migranti

12 febbraio, 16:10

(ANSA) - IL CAIRO, 12 FEB - Il mondo sta ignorando al 99% la promessa fatta di alleviare le sofferenze di 1,3 milioni di persone colpite dalla guerra civile in Libia, il bacino di disperazione che alimenta fughe di migranti verso l'Italia.

La circostanza è emersa questo mese quando il Coordinatore umanitario dell'Onu per la Libia, Ali Al-Za'tari, ha denunciato che sono stati versati solo l'1% dei 166 milioni di dollari promessi nella conferenza di Tunisi che il 9 dicembre aveva lanciato l'Hrp, il Libya Humanitarian Response Plan. La denuncia, rilanciata il primo febbraio da un comunicato dell'Onu, ricordava che il Piano di risposta umanitario per la Libia peraltro punta ad assistere solo una parte dei 2,4 milioni di persone che "hanno disperato bisogno di aiuto umanitario". Finora sono stati versati solo 2,1 milioni di dollari da parte di "due donatori" che Al-Za'tari nel comunicato non ha nominato.

Il Coordinatore però ha sottolineato l'apparente contraddizione di "progetti miliardari" che "la comunità internazionale sta mobilitando attorno al nascente Governo di accordo nazionale (Gna)", riferisce il comunicato.

Le condizioni di vita in Libia sono pesantemente peggiorate dallo scoppio della guerra civile nell'estate del 2014, quando la coalizione di milizie filo-islamiche "Alba della Libia" ha preso il controllo della capitale, Tripoli, formando una amministrazione parallela e costringendo le autorità riconosciute internazionalmente a rifugiarsi più di 1.500 chilometri a est, a Tobruk.

Come ricorda il sito dell'emittente libica Libya Channel citando un rapporto dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Right Watch, la situazione in Libia si è aggravata l'anno scorso a causa di crimini di guerra perpetrati da entrambe le parti: i combattimenti hanno creato 400 mila sfollati, "un crollo" dell'ordine e dello Stato di diritto, "paralisi del sistema della Giustizia, un aumento dei rapimenti a scopo di riscatto e sparizioni forzate e la diffusione di gruppi estremisti come lo Stato islamico" (Isis o Daesh).

La "Rotta mediterranea centrale", quella seguita dai flussi migratori per arrivare in Europa passando in particolare per la Libia, l'anno scorso è stata molto seguita anche se il numero di migranti giunti in Italia nel 2015 è sceso a 157 mila, circa un decimo in meno del record segnato nel 2014, ricorda il sito di Frontex, l'Agenzia per la gestione coordinata delle frontiere dell'Unione europea. Le "ragioni principali" del calo sono indicate da Frontex nello spostamento di profughi siriani verso la "rotta mediterranea orientale" e la carenza di barconi a disposizione degli scafisti "nell'ultima parte dell'anno".

"Reti di trafficanti restano ben insediati in Libia", avverte però l'agenzia. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati