Il cantiere sta avanzando piano ma costantemente, spiega l'Imam ad ANSAmed, ed ha coinvolto tutta la collettività del villaggio. "Ora si sta pianificando di mettere in piedi una azienda agricola per la coltivazione dei piselli, visto che il terreno si presta ottimamente per questo genere di prodotto e si cerca clienti in Italia". In questo modo i giovani, che già stanno aderendo numerosi all'iniziativa, si sentiranno meno estranei al resto del mondo, in particolare a quell'Italia che rappresenta per loro la sponda più affine a coltivare rapporti di amicizia e di cooperazione con l'Europa, prosegue Nasser.
Quando gli si chiede di cosa ha bisogno per portare a buon fine la sua iniziativa, Nasser risponde "Prima di tutto dell'aiuto di Dio, che ci parla attraverso la voce dei nostri fratelli, cristiani, musulmani, ebrei ma anche laici ed agnostici che cercano la verità e il bene senza dimenticarsi di chi è stato meno fortunato. E poi abbiamo bisogno di far conoscere quello che stiamo facendo, perché dalla conoscenza nasce la solidarietà e l'amicizia. Qui abbiamo bisogno di tutto, anche dei mezzi necessari a completare i lavori. Certo, servono anche i soldi.
Ma i soldi, quando la gente sa dove vanno a finire, arrivano".
Con queste parole Nasser si rivolge a tutti, ma specialmente a quegli italiani che hanno capito una cosa fondamentale: se vogliamo davvero camminare sulla strada giusta dobbiamo dare una mano a chi si dà da fare per creare un buon motivo agli aspiranti migranti per non emigrare, e per rimanere nella loro terra dove possano costruire il loro avvenire partendo da un presente vivibile. (ANSAmed).