Il collettivo della società civile, "Manich Msameh" (Io non perdono), trasversale ed estraneo ai partiti, ha indetto per sabato 16 settembre alle 15 sulla centralissima Avenue Bourguiba di Tunisi una manifestazione contro il èrovvedimento, cui aderiscono anche numerosi politici dell'opposizione.
La legge è passata in parlamento con 117 voti a favore, 9 contrari, un'astensione e la non partecipazione al voto da parte dell'opposizione. Opposizione che contesta tra l'altro il fatto che si sarebbe dovuto aspettare il parere richiesto, ma ancora non pervenuto, sulla costituzionalità della legge da parte del Consiglio Superiore della Magistratura (la Corte Costituzionale non è ancora in funzione).
Il testo prevede una sorta di amnistia per funzionari di stato (circa 2000) che nel periodo Ben Ali furono implicati in casi di mala gestione delle finanze pubbliche, esclusi appropriazione indebita e corruzione in senso proprio. Per questi ultimi reati, è previsto un meccanismo di risoluzione "amichevole" presso una commissione di riconciliazione nominata dall'esecutivo, che stabilirà l'ammontare della pena pecuniaria da pagare per la riabilitazione. In entrambi i casi, i processi giudiziari attualmente in corso verranno meno.
Una seconda "amnistia" riguarda le irregolarità sui patrimoni detenuti all'estero e non dichiarati e la detenzione di depositi in valuta straniera in Tunisia. Gli interessati avranno un anno di tempo per mettersi in regola, pagando un'ammenda pari al 5% sui beni in questione. Le risorse economiche provenienti da tali procedimenti verranno poi trasferite a un fondo per lo sviluppo e l'impiego nelle regioni marginalizzate.
La legge, riveduta e corretta svariate volte anche grazie ai pareri della Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa, esclude ora dal suo novero gli uomini d'affari corrotti legati a Ben Alì, per i quali verrà adottato un procedimento di riabilitazione separato. Ma non convince opposizioni e società civile, che continuano a vederla come un tradimento della rivoluzione e un modo per intralciare o aggirare il processo di giustizia transizionale della Commissione Verità e Dignità (Ivd). Per il deputato del Fronte Popolare (coalizione di sinistra) Ammar Amroussia "questa legge è uno stadio avanzato della controrivoluzione". (ANSAmed).