Lo stesso discorso viene rilanciato dal movimento apartitico popolare Fech Nestanew (Cosa stiamo aspettando) che si mobilità sui social network per chiedere il rigetto della legge e uno stop al carovita. Alcuni deputati indipendenti hanno addirittura legittimato le proteste violente di queste notti. Per questo motivo i commentatori politici si domandano se le campagne di questi giorni contro la finanziaria non nascondano l'intento nemmeno troppo velato di far cadere il governo o pressioni per costringere ad arrivare ad elezioni anticipate. Senza dimenticare che le accuse di violenza alle forze dell'ordine lanciate da alcuni partiti in riferimento ai recenti scontri potrebbero causare un effetto dirompente visto che è proprio la polizia, a dover combattere l'odioso fenomeno del terrorismo jihadista, spesso essendone i suoi agenti le prime vittime. Questi movimenti di protesta mettono dunque sotto pressione un governo che ha pochi margini di manovra in ragione della effettiva scarsità di soluzioni. In molti ora chiedono una risposta corale - basata su un dialogo nazionale - ai problemi concreti del popolo, proposta evocata dai partiti principali, il progressista Nidaa Tounes e l'islamico Ennhadha. (ANSAmed)
Tunisia: proteste, governo cerca via per evitare escalation
Disagio sociale ed economico agita anche mondo politico
Lo stesso discorso viene rilanciato dal movimento apartitico popolare Fech Nestanew (Cosa stiamo aspettando) che si mobilità sui social network per chiedere il rigetto della legge e uno stop al carovita. Alcuni deputati indipendenti hanno addirittura legittimato le proteste violente di queste notti. Per questo motivo i commentatori politici si domandano se le campagne di questi giorni contro la finanziaria non nascondano l'intento nemmeno troppo velato di far cadere il governo o pressioni per costringere ad arrivare ad elezioni anticipate. Senza dimenticare che le accuse di violenza alle forze dell'ordine lanciate da alcuni partiti in riferimento ai recenti scontri potrebbero causare un effetto dirompente visto che è proprio la polizia, a dover combattere l'odioso fenomeno del terrorismo jihadista, spesso essendone i suoi agenti le prime vittime. Questi movimenti di protesta mettono dunque sotto pressione un governo che ha pochi margini di manovra in ragione della effettiva scarsità di soluzioni. In molti ora chiedono una risposta corale - basata su un dialogo nazionale - ai problemi concreti del popolo, proposta evocata dai partiti principali, il progressista Nidaa Tounes e l'islamico Ennhadha. (ANSAmed)