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Tunisia: ong I Watch denuncia premier per 'corruzione'

Su vicenda richiesta revoca congelamento beni ex genero Ben Ali

08 gennaio, 10:31

(ANSAmed) - TUNISI, 08 GEN - L'Ong tunisina "I Watch" ha annunciato di aver sporto denuncia al pubblico ministero presso il Tribunale di Tunisi contro il primo ministro Youssef Chahed, per abuso di potere nella vicenda della richiesta di revoca del congelamento dei beni e delle attività all'estero di Marouane Mabrouk, uomo d'affari ed ex genero del presidente deposto Ben Ali I Watch sul proprio sito web ha dichiarato che Chahed sarebbe intervenuto personalmente nella sua veste di premier, a favore di Marouane Mabrouk, per chiedere lo sblocco del congelamento dei suoi beni nei paesi dell'Unione Europea, nonostante due decisioni contrarie in tal senso da parte delle autorità europee. Secondo "I Watch" l'intervento di Chahed "mette in pericolo l'interesse generale del paese" e rappresenta una forma di "corruzione", in conformità con le disposizioni della legge n. 10 del 2017, sulla denuncia dei fatti di corruzione e la protezione degli informatori. L'Ong tunisina precisa inoltre che tale denuncia si estende contro chiunque sia coinvolto in questo caso. Mabrouk è un uomo d'affari inserito nella lista di 48 nomi del clan dell'ex capo di Stato tunisino per i quali il Consiglio dell'Ue dispose il 4 febbraio 2011 misure restrittive sui loro beni e proprietà all'estero. Secondo I Watch, l'Ue avrebbe rigettato per ben tre volte i ricorsi di Marouane Mabrouk per la revoca del sequestro dei suoi beni all'estero poiché un'inchiesta del polo giudiziario e finanziario del Tribunale di Tunisi è ancora in corso. Sulla vicenda si è pronunciata anche l'Ong Transparency International, chiedendo all'Ue di non revocare il provvedimento nei confronti di Mabrouk perché tra l'altro "questa richiesta selettiva e sospetta da parte del governo tunisino invierebbe un messaggio completamente sbagliato ai governi corrotti e ai loro accoliti". Contro le tesi dell'Ong tunisina si scagliano i difensori di Mabrouk, citati dai media locali, che riferiscono, anzi, di come lo stesso stia avendo ragione in giustizia rispetto alla maggior parte dei ricorsi presentati contro lo Stato tunisino per rientrare in possesso dei suoi beni confiscatigli all'indomani della rivoluzione. I difensori di Mabrouk sottolineano inoltre come la misura del sequestro conservativo debba essere in diritto caratterizzata dalla natura della "temporaneità" e di come sia necessario attendere che le sentenze divengano definitive prima di poter emettere giudizi di qualsiasi tipo. (ANSAmed)
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