(ANSAmed) - TUNISI, 08 GEN - L'Ong tunisina "I Watch" ha
annunciato di aver sporto denuncia al pubblico ministero presso
il Tribunale di Tunisi contro il primo ministro Youssef Chahed,
per abuso di potere nella vicenda della richiesta di revoca del
congelamento dei beni e delle attività all'estero di Marouane
Mabrouk, uomo d'affari ed ex genero del presidente deposto Ben
Ali
I Watch sul proprio sito web ha dichiarato che Chahed sarebbe
intervenuto personalmente nella sua veste di premier, a favore
di Marouane Mabrouk, per chiedere lo sblocco del congelamento
dei suoi beni nei paesi dell'Unione Europea, nonostante due
decisioni contrarie in tal senso da parte delle autorità
europee. Secondo "I Watch" l'intervento di Chahed "mette in
pericolo l'interesse generale del paese" e rappresenta una forma
di "corruzione", in conformità con le disposizioni della legge
n. 10 del 2017, sulla denuncia dei fatti di corruzione e la
protezione degli informatori. L'Ong tunisina precisa inoltre che
tale denuncia si estende contro chiunque sia coinvolto in questo
caso. Mabrouk è un uomo d'affari inserito nella lista di 48 nomi
del clan dell'ex capo di Stato tunisino per i quali il Consiglio
dell'Ue dispose il 4 febbraio 2011 misure restrittive sui loro
beni e proprietà all'estero. Secondo I Watch, l'Ue avrebbe
rigettato per ben tre volte i ricorsi di Marouane Mabrouk per la
revoca del sequestro dei suoi beni all'estero poiché
un'inchiesta del polo giudiziario e finanziario del Tribunale di
Tunisi è ancora in corso.
Sulla vicenda si è pronunciata anche l'Ong Transparency
International, chiedendo all'Ue di non revocare il provvedimento
nei confronti di Mabrouk perché tra l'altro "questa richiesta
selettiva e sospetta da parte del governo tunisino invierebbe un
messaggio completamente sbagliato ai governi corrotti e ai loro
accoliti". Contro le tesi dell'Ong tunisina si scagliano i
difensori di Mabrouk, citati dai media locali, che riferiscono,
anzi, di come lo stesso stia avendo ragione in giustizia
rispetto alla maggior parte dei ricorsi presentati contro lo
Stato tunisino per rientrare in possesso dei suoi beni
confiscatigli all'indomani della rivoluzione. I difensori di
Mabrouk sottolineano inoltre come la misura del sequestro
conservativo debba essere in diritto caratterizzata dalla natura
della "temporaneità" e di come sia necessario attendere che le
sentenze divengano definitive prima di poter emettere giudizi di
qualsiasi tipo. (ANSAmed)