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Tratta di esseri umani, casi in aumento in Tunisia

Presentato rapporto annuale Commissione Inlctp

24 gennaio, 12:14

(ANSAmed) - TUNISI, 24 GEN - Il numero di vittime in Tunisia del fenomeno della tratta di esseri umani registrato nel 2018 dalla Commissione nazionale per la lotta alla tratta di persone (Inlctp) è di 780, l'84% delle quali di nazionalità straniera e il 48% di minori. Erano 742 nel 2017.

Lo ha reso la presidente della Commissione, Raoudha Laabidi, presentando il rapporto annuale dell'Inlcpt, in occasione di un seminario intitolato 'Human Trafficking in Tunisia: State of Affairs and National Referencing Mechanism', organizzato in collaborazione con l'Oim, l'Unpd, il Consiglio d'Europa, l'Ong Avvocati senza frontiere, l'Alto Commissariato dell'Onu per i diritti umani (Hcdh) e l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine(Unodc).

Il maggior numero di vittime di tratta in Tunisia (49%) riguarda casi di "schiavitù domestica e lavoro forzato", seguono poi lo "sfruttamento economico (34,1%) e sessuale (11,9%)", ha detto ancora Laabidi, precisando che sono le donne e le ragazze le più vulnerabili e quasi la metà delle vittime sono bambini.

Gli ivoriani rappresentano la maggioranza delle vittime straniere (79,2%) mentre i cittadini tunisini sono il 15,7%. Lo sfruttamento economico dei bambini, in particolare l'accattonaggio, è stato il fulcro dell'azione della Commmissione nel 2018. Gli sforzi sono stati spesi in collaborazione con le parti interessate che hanno contribuito a ridurre il numero di bambini colpiti. La società civile e le organizzazioni internazionali sono state lodate inoltre per il loro ruolo nel denunciare casi di tratta di esseri umani. Il numero di segnalazioni è stato pari a 430, l'81% dei casi, ha dichiarato Raoudha Laabidi. In tale ottica, la presidente della Commissione ha esortato tutti gli attori a mettere in atto l'iniziativa dell'autorità per contrastare la criminalità attraverso l'adozione di un meccanismo nazionale di riferimento o di orientamento. Ma anche l'opinione pubblica va sensibilizzata, ha fatto notare Antonio Manganella, direttore di Avvocati Senza Frontiere di Tunisi.

"Stiamo assistendo a una banalizzazione e ad un'accettazione sociale del crimine della tratta di esseri umani, soprattutto quando si tratta di sfruttamento economico, per questo è necessario sviluppare azioni di sensibilizzazione cittadini che rappresentano la prima linea di rilevamento. Ciò include l'accelerazione della revisione dei casi giudiziari e l'elaborazione di sentenze sui reati di tratta di esseri umani per non alimentare e creare una cultura dell'impunità. Va anche notato che c'è una grande differenza tra l'immigrazione clandestina e il crimine della tratta di esseri umani, e si concentra sul crimine della tratta interna in Tunisia che riguarda più tunisini che stranieri", ha detto Manganella. Per combattere il fenomeno, il parlamento tunisino ha approvato nel 2016 una legge sulla prevenzione e contro la tratta di esseri umani. Poi, nel febbraio del 2017, ha istituito un'apposita Commissione per la lotta contro la tratta degli esseri umani (Ilctp). Anche l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) è fortemente impegnata da anni contro il fenomeno, in stretta collaborazione con le autorità locali. Oggi sull'Avenue Bourguiba di Tunisi verranno organizzate attività di sensibilizzazione sul fenomeno della tratta da parte dell'Ilctp, dell'Oim e delle altre istituzioni partecipanti al seminario.

(ANSAmed)
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