(ANSAmed) - TUNISI, 06 MAG - Può l'arte offrire uno sguardo
diverso alla questione migratoria e al suo impatto sulle
rispettive società di accoglienza? In quali termini l'arte e gli
artisti possono contribuire all'integrazione dei migranti?
A questi interrogativi cerca di rispondere la mostra
collettiva "Mirage d'espoir", al Centre International de la
Culture et des Arts - Palais El Abdelliya a La Marsa fino al 2
giugno prossimo, organizzata dall'Organizzazione internazionale
per le migrazioni (Oim), sotto la direzione artistica della
curatrice Michela Margherita Sarti. Si tratta di un incontro tra
artisti di 13 paesi diversi, tra cui due italiani, Michela
Margherita Sarti e Lisa Perini, che si sono riuniti a Tunisi
durante una residenza artistica che li ha visti ragionare e
produrre sul tema della migrazione.
La valenza del progetto è stata messa in evidenza in
occasione del vernissage della mostra dal capo missione dell'Oim
in Tunisia, Lorena Lando, che ha voluto sottolineare come l'arte
e la migrazione trascendono le frontiere, siano esse culturali,
linguistiche, sociali e ideologiche. "Gli artisti, ha ricordato
Lando, possono portarci ad interrogarci sul nostro rapporto con
gli altri, mostrandoci il punto di vista di coloro che non
possono esprimersi, restituiendoci l'invisibile o ancora
facilitando gli scambi culturali". Il valore dello scambio come
arricchimento e la funzione della cultura come fattore capace di
reinventare la speranza è stato messo in evidenza anche dal
ministro tunisino della Cultura, Mohamed Zine El Abidine, in un
intervento volto a sottolineare l'importanza di abbattere le
frontiere e di promuovere la mobilità tra artisti e persone. La
mostra "Mirage d'espoir" rientra tra gli impegni dell'Oim in
Tunisia, in collaborazione con il ministero della Cultura
tunisino, nel promuovere iniziative che coniughino arte e
migrazione, con l'arte intesa come vettore di coesione sociale
tra migranti e le loro comunità di accoglienza e nello sforzo
generale di apportare una migliore conoscenza del fenomeno
migratorio nella società. Le opere in mostra, in gran parte tele
dipinte con tecniche miste, ma anche installazioni, sono in
vendita ed i fondi raccolti verranno destinati a future
iniziative culturali ed artistiche che mettano in valore il
fenomeno sociale della migrazione. (ANSAmed)