Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cinema: Tunisia sceglie Weldi (Dear son) per gli Oscar

Film Ben Attia corre per miglior film straniero a Los Angeles

27 agosto, 17:18

(ANSAmed) - TUNISI, 27 AGO - Il film "Weldi" (Dear son) di Mohamed Ben Attia è stato selezionato dalla Tunisia per partecipare all'Oscar per il miglior film straniero alla cerimonia in programma a Los Angeles il 9 febbraio 2020.

L'annuncio ufficiale dei cinque film in finale è previsto per il mese di gennaio dell'anno prossimo.

'Weldi' rappresenterà dunque la Tunisia ed è stato scelto da una commissione coordinata dal Centro nazionale del Cinema e dell'immagine (Cnci), composta da sette personalità del cinema tunisino. Il nucleo centrale del film è ambientato in Tunisia e "parla della vita familiare, del vuoto attorno ai tre personaggi e in particolare di Riadh, il padre. Attraverso la scomparsa del figlio Sami, l'uomo intraprende un viaggio in cui mette in discussione la sua vita e la propria percezione della felicità", aveva dichiarato il regista ad ANSAmed in occasione dell'ultimo MedFilm Festival di Roma.

"Il film pone domande sulle nostre cosiddette società 'moderne' e su questo paradosso: l'incapacità di vivere in coppia e la nostra paura di finire da soli". Sami, infatti, a un certo punto parte per la Siria. Il padre, nutrendo il terrore che si sia arruolato tra i combattenti stranieri come tanti suoi coetanei, si mette sulle orme del figlio per riportarlo a casa.

"Ci si potrebbe aspettare di vedere un film sui foreign fighters in partenza per la Siria, un fenomeno che ha avuto fin dall'inizio facce e storie diverse - ha sottolineato Ben Attia - Ho scelto di raccontare quella di Sami per parlare di un malessere più profondo, al di là dei soliti cliché. I profili dei combattenti stranieri sono molto più complessi di quanto si possa pensare, e il film cerca di porre domande e aprire il dibattito su chi rimane". Il regista ha rimarcato l'assenza di luoghi comuni nel film: "Ho avuto la possibilità di presentare la pellicola in diversi paesi e le reazioni del pubblico sono state incoraggianti. L'opera mostra la famiglia tunisina nella sua modernità e nelle sue preoccupazioni, sempre più simili a quelle di qualsiasi famiglia occidentale, e può offrire una nuova prospettiva sui problemi trattati, lontano da certi cliché che hanno solo aumentato la distanza tra l'Occidente e il mondo arabo".(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati