(ANSAmed) - TUNISI, 12 FEB - Dieci giovani titolari di
start-up beneficeranno di finanziamenti individuali per un
valore di 40 mila dinari tunisini nell'ambito del progetto di
cooperazione tecnica tunisino-italiano per lo sviluppo delle
energie rinnovabili nel settore agricolo e rurale (Refat). Lo ha
annunciato il funzionario responsabile dell'economia sociale e
solidale presso il ministero dell'Agricoltura tunisino, Nawal
Jebes, in occasione del lancio del progetto Refat, finanziato in
gran parte dal ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare italiano e dal ministero dell'Agricoltura,
dell'Acqua e della Pesca tunisino, attuato dal Medrec (The
Mediterranean Center for Renewable Energies).
Jebes ha sottolineato che i primi dieci giovani sono stati
selezionati in base ai piani aziendali dei loro progetti, che
dovrebbero rispettare gli orientamenti del progetto 'Refat' e
sono distribuiti in diversi governatorati, in particolare a
Gafsa, Kasserine, Sidi Bouzid e Sousse. Il finanziamento verrà
erogato dopo il via ai corsi di formazione tecnica, aperti a 24
candidati. Dieci sono stati selezionati, mentre i restanti 14
saranno finanziati attraverso altre reti. Il ministero
dell'Agricoltura, delle risorse idriche e della pesca, alla
guida del programma, cerca di intensificare l'uso delle energie
rinnovabili al fine di aiutare a sostenere gli sforzi
internazionali per ridurre i gas a effetto serra e introdurre
incentivi per una più equa produzione e consumo nel uso di
energia da parte dei piccoli agricoltori.
Il progetto Refat 'Energia rinnovabile per lo sviluppo del
settore agricolo e rurale in Tunisia', avviato nell'ambito della
cooperazione bilaterale tunisina-italiana, mira a diffondere i
sistemi di pompaggio utilizzando energia rinnovabile
(fotovoltaico, eolico, ibrido) nel settore dell'agricoltura
irrigua e rafforzare la dissalazione dell'acqua di mare usando
l'energia solare prodotta dai piccoli agricoltori. L'obiettivo è
anche ideare un programma di sviluppo e rafforzare le capacità
di utilizzo delle energie rinnovabili nel settore agricolo da
parte dei giovani laureati e delle regioni attive nel settore
agricolo. Il progetto sosterrà la diffusione di sistemi
alimentati ad energia solare per l'irrigazione e la produzione
di acqua potabile (trattamento delle acque attraverso processi
di desalinizzazione e fitodepurazione). Saranno inoltre formati
giovani laureati, con l'obiettivo di promuovere la crescita di
piccole e medie imprese nel settore delle rinnovabili. Le
attività coinvolgeranno le regioni di Kasserine, Gafsa, Sidi
Bouzid, kairouan, Sousse e Sfax nella parte centromeridionale
del Paese. Ci si attende una riduzione delle emissioni pari a
136 ktCO2 annue grazie all'adozione di pratiche di irrigazione
sostenibile e di 856 ktCO2 annue nell'ambito delle attività di
trattamento delle acque, si legge in un pannello esplicativo del
ministero dell'Ambiente italiano. (ANSAmed).