In un discorso all'apertura della riunione del Consiglio supremo delle forze armate, riportato in una nota dalla Presidenza della Repubblica, Saied ha inoltre indicato che "la Tunisia sta attualmente vivendo uno dei periodi più gravi e il pericolo è in agguato dentro e fuori" ma ha anche rassicurato che "le forze di sicurezza e l'esercito sono pronti ad affrontare qualsiasi pericolo terroristico e tentativi di destabilizzazione". Il presidente Saïed, comandante supremo delle forze armate, ha riconosciuto che la Tunisia sta attraversando una situazione delicata e senza precedenti, indicando molte sfide da affrontare nel prossimo periodo e spiegando che alcuni eventi ripetuti che si sono verificati di recente nel Paese non sono "naturali", sottolineando "i tentativi orchestrati di destabilizzare lo Stato". In questo contesto, Saied ha accusato alcune parti, senza nominarle in concreto, di ostacolare il corretto funzionamento del servizio pubblico, dicendo che i tunisini "sono consapevoli di tutto ciò che sta accadendo". Inoltre, Saied ha ritenuto che le proteste sociali innescate in alcune regioni siano simili a quelle che hanno avuto luogo nel dicembre 2010. "Queste proteste sociali dimostrano che il primo decennio della rivoluzione non ha fornito una risposta adeguata alle aspirazioni dei tunisini", ha spiegato il presidente facendo poi riferimento alla "legittimità delle proteste, purché pacifiche nel quadro del rispetto della legge e delle istituzioni".
La riunione del Consiglio supremo delle forze armate si è concentrata sulla situazione generale nel paese e sul ruolo delle forze armate durante questo periodo, si legge in una nota della Presidenza. Il Capo dello Stato tunisino ha infine ribadito la sua "piena" fiducia nelle unità militari e di sicurezza e nella loro determinazione e capacità di preservare le istituzioni statali. (ANSAmed).