Per la quarta notte consecutiva si sono registrate a Cité Ettadhamen, Mnihla, La Manouba, sobborghi popolari della capitale, Kram ma anche Beja, Kasserine, Biserta, Sfax, Sousse e Monastir, Kef le stesse scene di violenza, saccheggi, incendi di pneumatici, sassaiole e attacchi alle forze dell'ordine ad opera di giovani e giovanissimi che hanno costretto la polizia a a far largo uso di lacrimogeni.
I disordini sono stati tuttavia di minore intensità rispetto alle notti precedenti e con le forze dell'ordine in pieno controllo della situazione, segnalano i media locali. Ancora decine gli arresti.
Le autorità tunisine avevano fermato per questi incidenti fino a ieri 632 giovani, molti dei quali minori, con l'accusa di atti vandalici. Il ministero dell'Interno ha infatti escluso motivazioni politiche nel comportamento di questi giovani e giovanissimi, dichiarando che il loro fine principale è il saccheggio di proprietà e beni altrui. "Non si tratta di manifestazioni ma di atti vandalici" ha ribadito in varie occasioni il portavoce del ministero dell'Interno, Khaled Hayouni. (ANSAmed).