Lo ha detto il capo del dipartimento legale e protezione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) -Tunisia, Nadjia Hafsa, a margine della firma da parte di varie organizzazioni per i diritti umani di una guida per coordinare l'azione sulla protezione dei rifugiati in Tunisia, precisando che la maggior parte dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Tunisia sono cittadini ivoriani, siriani e libici, oltre ad altri provenienti dai paesi dell'Africa subsahariana.
"Il numero di rifugiati e richiedenti asilo in Tunisia è salito a 6.500 persone fino a gennaio 2021, rispetto alle 6.200 persone nel 2019. Altre 1.900 persone sono in attesa di registrazione per l'asilo in Tunisia, ha affermato Hafsa.
"La Tunisia rispetta le convenzioni internazionali e non estrada i rifugiati nei loro paesi d'origine" ha ricordato Hafsa ricordando la ratifica da parte della Tunisia della Convenzione sui rifugiati del 1951 e della legislazione a tutela dei diritti dei rifugiati.
In questo contesto, ha tuttavia deplorato l'assenza di un quadro legislativo che garantisca la protezione dei rifugiati in Tunisia. Da parte sua, il presidente dell'Autorità nazionale per la lotta alla tratta di esseri umani, Raoudha Laabidi, ha dichiarato che le azioni svolte dalle organizzazioni nazionali per i rifugiati sono insufficienti, ricordando l'importanza di un quadro legislativo che ne garantisca la protezione. Laabidi ha esortato ad accelerare l'adozione della legge sull'asilo, in particolare in considerazione dell'aumento del numero di richiedenti asilo in Tunisia. (ANSAmed)