"Ci impegniamo a rispettare i principi di libertà, democrazia e giustizia. Allora perché questa preoccupazione? La Tunisia non è né una fattoria né un prato. Sono pienamente consapevoli degli sconfinamenti e degli omicidi che hanno avuto luogo, ma nessuno di loro sembra essere interessato a questo", si legge in una nota della stessa presidenza.
Saïed ha poi spiegato che gli eccessi commessi dai membri del Csm sono gravi. "Non siamo un popolo selvaggio e sappiamo perfettamente cosa vogliamo. Non accettiamo di interpretare il ruolo dello studente con loro a fare da insegnanti. La Tunisia ha le sue specificità. La Tunisia non è una fattoria e quindi all'estero dovrebbero prestare attenzione alle loro posizioni e reazioni".
"Non siamo selvaggi. La nostra gente sa cosa vuole. Non abbiamo grandi risorse, ma abbiamo idee". "Parliamo con tutti, siamo uno stato sovrano che rispetta la legge e aspiriamo non a quello che definiscono Stato di diritto, ma a una società di diritto", ha affermato il Presidente. (ANSA).