(ANSAmed) - ANKARA, 16 LUG - E' guerra di 'rivelazioni' fra
hackers di sinistra e di destra in Turchia, dove i 'pirati
socialisti' di RedHack hanno messo in rete oggi i nomi di
diversi informatori della polizia dopo che un sito dell'estrema
destra nazionalista ha a sua volta pubblicato i nomi di
giornalisti e universitari ritenuti simpatizzanti dei 'rossi'.
Un procuratore di Ankara ha chiesto l'inserimento di RedHack
- ostile al governo del premier islamico nazionalista Recep
Tayyip Erdogan - fra le ''formazioni del terrorismo'' dopo che
il gruppo ha preso d'assalto ai primi di luglio il sito del
ministero degli esteri turco e ha poi diffuso i nomi del
personale diplomatico accreditato in Turchia.
Questo secondo RedHack per denunciare ''l'ingerenza'' del
governo turco in Siria e l'impunita' di cui hanno beneficiato
gli autori del massacro di Sivas, la citta' dell'Anatolia in cui
19 anni fa 36 intellettuali alawiti sono stati bruciati vivi in
un albergo da una folla inferocita di fanatici sunniti. Il
processo si e' concluso l'anno scorso con una sentenza di
prescrizione. Nei giorni scorsi il gruppo di hackers di estrema
destra Hackincilar ha pubblicato i nomi di diversi giornalisti e
intellettuali ritenuti simpatizzanti di RedKack, rivolgendo loro
pesanti minacce. Le autorita' turche hanno chiuso il conto
Twitter di RedHack, che era seguito da 40mila 'followers'.
(ANSAmed).