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(ANSAmed) - BEIRUT/WASHINGTON - In un nuovo video i jihadisti dell'Isis sostengono di essere entrati in possesso delle armi che gli Usa hanno lanciato per aiutare i curdi a difendersi dall'assedio di Kobane, nel nord della Siria. Lo riporta la Cbs, citando anche un funzionario Usa che offre una diversa versione.
I miliziani sostengono che le armi e le munizioni sono stati lanciati per sbaglio sulle postazioni da loro controllate. Secondo quanto riferisce la Cbs, il funzionario avrebbe confermato come la maggior parte delle armi lanciate dalle forze americane - ma non necessariamente tutte - avrebbe raggiunto la destinazione. "Stiamo ancora valutando il completamento della missione, ma ogni indicazione che abbiamo è che la maggior parte dei pacchi sono stati consegnati con successo alle forze curde", ha detto il funzionario. Visto che i lanci sono stati effettuati durante la notte, il Pentagono non è ancora in grado di dire al cento per cento quanti abbiano raggiunto il loro obiettivo.
Intanto aerei della Coalizione internazionale guidata dagli Usa sono tornati a colpire postazioni dello Stato islamico (Isis) a Kobane, mentre si registrano nuovi scontri tra i jihadisti e i miliziani curdi dell'Ypg che difendono la città siriana al confine con la Siria.
Ne ha dato notizia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). Secondo testimoni locali, un miliziano dell'Isis si è fatto saltare in aria a bordo di un'autobomba nei pressi di una postazione curda nell'est della città.
Quanto ai peshmerga iracheni, non hanno ancora attraversato la frontiere tra Turchia e Siria come Ankara li aveva autorizzati a fare per giungere in soccorso di curdi di Kobane.
Lo ha reso noto il ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu, ribadendo che il governo turco - che continua a non permettere ai curdi turchi di attraversare il confine siriano - non ha mai voluto che la città cadesse nelle mani dell'Isis. la Gran Bretagna ha annunciato da parte sua che he i suoi droni di stanza in Medio Oriente saranno impiegati in operazioni di sorveglianza e ricognizione contro l'Isis in Siria. Downing Street ha voluto precisare che nel caso in cui il governo optasse per compiere azioni militari in Siria verrà prima chiesto il via libera del Parlamento di Westminster.
Nuovo video dell'orrore in Siria. Miliziani dell'Isis avrebbero lapidato in pubblico una donna con la partecipazione del suo stesso padre, secondo informazioni ricevute dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). L'Ong afferma di avere ricevuto un video della lapidazione, che sarebbe avvenuta in una data imprecisata in una località a est di Hama, nella regione centrale del Paese. Descrivendo le immagini, l'Ondus dice che il padre della donna rifiuta di concederle il perdono che potrebbe salvarla, nonostante le insistenze di due miliziani dell'Isis. Poi è lui stesso a legarla con una corda e a farla scendere in una buca scavata nel terreno. Infine, la condannata viene lapidata, con il padre stesso che lancia alcune pietre insieme ad altri uomini. L'Ong non cita nemmeno il nome della donna, contrariamente a quanto fa normalmente per le vittime di esecuzioni sommarie. (ANSAmed).