L'aviazione di Damasco, che a bassa quota continua a operare indisturbata nella stessa area di operazioni della Coalizione anti-Isis guidata dagli Usa, ha sganciato il suo carico di morte contro civili del campo profughi improvvisato di Habit, località frontaliera.
Intanto da New York, l'inviato speciale Onu sulla Siria, Staffan De Mistura, ha affermato al Palazzo di Vetro che "per fermare l'Isis è necessario creare alcune zone franche in Siria, e uno di questi luoghi è Aleppo". Per il diplomatico italo-svedese, in queste zone franche deve essere "imposto un cessate il fuoco da attuare progressivamente". La soluzione politica, ha affermato, è il passo successivo. Proprio in queste settimane Aleppo, un tempo prima metropoli siriana, sta venendo accerchiata dalle truppe lealiste che stringono la morsa attorno ai quartieri orientali sotto il controllo del variegato fronte di insorti. Sul lato orientale, l'Isis è minaccioso, ma non attacca le forze del regime che proseguono la loro avanzata anche nella Siria centrale, nel nord-ovest, nel sud e attorno a Damasco. Proprio dalla capitale, le autorità siriane hanno accusato la Turchia di "complottare" contro la Siria e di aver "violato la sovranità territoriale" del Paese consentendo "a forze straniere e a elementi terroristi" di entrare a Kobane. Il riferimento può sembrare diretto ai peshmerga curdo-iracheni, ma per decenni il regime di Damasco ha sostenuto e protetto le milizie curde in funzione anti-Ankara. Più probabile che l'accusa del regime siriano sia stato all'ingresso, mercoledì, sempre tramite la Turchia, di un centinaio di miliziani di quel che rimane dell'Esercito libero, la piattaforma di disertori e civili siriani che dalla fine del 2011 hanno preso le armi contro le forze del presidente Bashar al Assad. Questo manipolo di insorti hanno preceduto l'ingresso ieri di una "delegazione" di una decina di peshmerga a Kobane. Il grosso del mini-contingente curdo-iracheno (150 unità) da ieri mattina è in attesa di varcare il confine. Il lato nord di Kobane è stato però bombardato a più riprese dall'Isis che assedia la cittadina sugli altri. Per tentare di facilitare l'ingresso dei rinforzi curdi, il comando militare Usa ha riferito che la Coalizione ha compiuto tre raid contro postazioni dello Stato islamico.