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"Offese Erdogan", Miss Turchia 2006 rischia il carcere

Fino a due anni per poema. Incriminati anche giornalisti critici

25 febbraio, 19:00

(di Francesco Cerri) (ANSAmed) - ANKARA, 25 FEB - Anche una regina di bellezza, miss Turchia 2006, e' finita nel mirino dei procuratori che da dicembre moltiplicano le incriminazioni, soprattutto di giornalisti di opposizione, per presunte offese al presidente Recep Tayyip Erdogan.

Merve Buyuksarac, oggi modella, e' finita nei guai per avere condiviso sul suo account Instagram un poema, la 'Poesia del Padrone', pubblicato da una rivista satirica di Istanbul. La procura della megalopoli del Bosforo oggi ha chiesto la sua incriminazione, ha reso pubblico il suo legale Emre Telci, e una condanna a due anni di cracere. L'ex miss ha detto nel pomeriggio di non avere ricevuto ancora comunicazione ufficiale.

Merve e' solo l'ultima di una lunga serie di voci dissidenti che da due mesi sono nel mirino dei legali di Erdogan. Il presidente islamico, eletto nell'agosto scorso, ha rispolverato una legge finora poco usata dai suoi predecessori, che punisce con pene fino a 4 anni di carcere chi oltraggia il presidente della Repubblica. L'opposizione, che lo accusa apertamente di voler imporre una svolta autoritaria e islamica al paese, denuncia l'uso di queste norme per mettere a tacere le voci avverse.

A meta' dicembre uno dei primi a farne le spese e' stato un liceale di 16 anni arrestato in classe per avere gridato slogan ostili a Erdogan in una manifestazione. Sara' processato il mese prossimo. Altri adolescenti sono finiti nei guai per grida o striscioni ostili al 'sultano' di Ankara. Un quindicenne e' stato incriminato per un tweet critico verso Erdogan scritto un anno fa. Un altro ragazzo, di 17 anni, e' stato condannato a 8 mesi di carcere per avere esposto durante una manifestazione un cartello con una 'brutta pagella' fittizia del presidente. Ma e' soprattutto sui giornalisti critici che stanno piovendo querele e incriminazioni: una forma di ulteriore intimidazione, sostiene l'opposizione. La Turchia e' gia' il paese del mondo con il maggior numero di cronisti in carcere. Il direttore di Sol, Hafize Kazci, e' stato condannato la scorsa settimana a un anno di carcere, sempre per aver oltraggiato Erdogan. Aveva scritto nel pieno della tempesta della tangentopoli del Bosforo, che aveva sfiorato la famiglia Erdogan: "Noi siamo di sinistra, ma lei e' un ladro". La sentenza per ora è sospesa. Sono stati formalmente incriminati fra gli altri anche i direttori delle due grandi testate d'opposizione, Can Dundar di Cumhuriyet e Ekrem Dumanli di Zaman, già arrestato in dicembre. Il primo per una intervista a Celal Kara - pm di Tangentopoli prima di essere silurato - qualificata pure come offensiva nei confronti del presidente. Kara aveva detto nell'intervista di essere stato defenestrato prima di poter risalire a Erdogan. I magistrati subentrati ai pm 'dimissionati' hanno poi archiviato le accuse e prosciolto tutti gli indagati. (ANSAmed).

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