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Turchia: Cpj, redazioni sono "prigioni a cielo aperto"

28 aprile, 14:17

(ANSAmed) - ANKARA, 28 APR - Nel rapporto 2015 sugli "Attacchi alla Stampa" nel mondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj) di New York afferma che le sale di redazione in diversi media in Turchia sono diventate "prigioni a cielo aperto" nelle quali impera l'autocensura, riferisce Zaman online. Quattro o cinque società controllano i principali quotidiani e tv del paese, ora su posizioni vicine al governo islamico, rileva il Cpj.

"I sistematici attacchi" delle autorità ai media e la complicità dei proprietari dei media - aggiunge - fanno si che ora i principali media del paese sono "senza denti". Il numero dei giornalisti in carcere è diminuito, sono ora sette" fra cui il direttore della Tv Stv Hidayet Karaca e il columnist di Taraf Mehmet Baransu: ma secondo il Cpj il presidente islamico Recep Tayyip "Erdogan sembra avere capito che non c'è più bisogno di arrestare i giornalisti". La censura, l'auto-censura, e i licenziamenti punitivi, afferma il rapporto, sono diventate pratiche normali. Secondo il Cpj, è oggi "in serio pericolo" il futuro stesso dei valori professionali della stampa in Turchia.

Nel suo ultimo rapporto sulla libertà di stampa nel mondo, il Cpj ha declassato la Turchia da paese "parzialmente libero" a "non libero" sotto questo profilo.(ANSAmed).

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