La mostra si articola seguendo un iter narrativo scandito da oggetti (vestiti) e fotografie: immagini forti che fanno emergere la questione di genere e l'universo femminile, in cui l'artista ripone fiducia sostanziale. Le donne costituiscono una società in cui le tradizioni sono vissute come elemento fondativo, e non come una scusa per mettere in atto forme di oppressione.
Mentre simbolo della mostra - come appare chiaro già dal titolo - è la soglia, 'threshold' appunto. "La soglia - spiegano le curatrici - rappresenta nella cultura anatolica un luogo sacro e l'artista turca la investe qui come luogo frontale di denuncia per quei veti imposti dalla religione che collimano con una società ancora fortemente patriarcale".
Neriman Polat è nata a Istanbul nel 1968, e lì vive e lavora anche oggi. La sua opera analizza gli effetti della globalizzazione, le transizioni politiche, sociali ed economiche, oltre al ruolo dell'artista nella società. La violenza sulle donne e il loro ruolo nella società, ma anche gli immigrati e la stessa Istanbul, con i suoi cambiamenti, sono alcuni dei temi a cui si è dedicata.(ANSAmed).