Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Turchia: Erdogan incarica Davutoglu per governo ad interim

Fino a voto anticipato 1 novembre. Atteso storico ingresso curdi

25 agosto, 18:50

(di Cristoforo Spinella) (ANSAmed) - ISTANBUL, 25 AGO - Il premier uscente Ahmet Davutoglu guiderà il governo ad interim che porterà la Turchia al voto anticipato del primo novembre. Dopo aver indetto ufficialmente le elezioni che ama definire "ripetute", il presidente Recep Tayyip Erdogan gli ha affidato oggi il compito di formare entro 5 giorni un esecutivo elettorale che secondo la Costituzione deve includere tutti i partiti in proporzione ai seggi. Una "prima volta" nella storia della Turchia, come ha sottolineato lo stesso Davutoglu, che nonostante il suo appello ad "assumersi insieme la responsabilità" si troverà a gestire un clima non certo di unità nazionale. Perché ancor prima dell'assegnazione ufficiale dell'incarico, due dei tre partiti di opposizione, il socialdemocratico Chp e il nazionalista Mhp, avevano bollato come "indecente" l'ipotesi di entrare in questo governo. Davutoglu ha persino offerto ministeri ai deputati di opposizione anche contro il volere dei loro leader.

A non tirarsi indietro è invece il filo-curdo Hdp, pronto a "esercitare il diritto costituzionale". L'Akp di Erdogan sembra così destinato a condividere il Consiglio dei ministri con il partito che ha ripetutamente accusato di legami con i guerriglieri del Pkk curdo. Per la prima volta deputati curdi entreranno nel governo di Ankara, segnando un passaggio storico proprio mentre il conflitto tra Turchia e Pkk ha raggiunto picchi di violenza che non si ricordavano dagli anni Novanta.

Dopo la rottura il mese scorso della tregua di fatto in vigore dal 2013, oltre 800 miliziani curdi sono morti negli scontri nel sud-est della Turchia e nei raid aerei in nord Iraq, mentre almeno 59 sono le vittime tra le forze di sicurezza. All'Hdp toccheranno 3 ministeri, quasi certamente non strategici, mentre quelli del Mhp, che sarebbero altrettanti, e i 7 del Chp verranno eventualmente assegnati a tecnici esterni al parlamento. Ma il leader curdo Selahattin Demirtas è stato chiaro: "Non importa quali ministeri avremo, in fondo è un governo temporaneo. Ci interessa essere rappresentati nel governo". Un compimento del percorso di legittimazione nazionale del partito, che ha suggerito a Davutoglu un governo per metà formato da donne e gli ha messo a disposizione tutti i suoi 80 deputati tranne lo stesso Demirtas e la co-leader, Figen Yuksekdag, impegnati nella campagna elettorale.

A due mesi e mezzo dal voto del 7 giugno, in cui per la prima volta in 13 anni l'Akp non ha ottenuto i seggi per governare da solo, la Turchia si rituffa ora verso le urne, dove Erdogan spera di recuperare la maggioranza assoluta: un esito che per i sondaggi resta improbabile finché 4 partiti supereranno lo sbarramento del 10%. La Turchia ci arriva però con una valuta in caduta libera - in questi giorni ai minimi storici contro euro e dollaro - e un conflitto riesploso nelle regioni curde dopo due anni e mezzo di negoziati di pace: due colpi durissimi alla stabilità che era stata il fiore all'occhiello di Erdogan.

(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati