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Jet abbattuto: Erdogan, Turchia non si scusa con Mosca

Russia prepara ritorsioni economiche, raccomanda rimpatrio russi

26 novembre, 17:43

(ANSAmed) - ROMA, 26 NOV - Resta altissima la tensione tra Mosca e Ankara dopo l'abbattimento due giorni fa da parte della Turchia di un jet russo al confine con la Siria, che Ankara sostiene abbia invaso lo spazio aereo turco. Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito le critiche alla Turchia per quanto accaduto al caccia, mentre Erdogan fa sapere di non essere disposto a chiedere scusa. Il ministero degli esteri russo ha raccomandato ai propri connazionali di non visitare la Turchia e a quelli che si trovano attualmente in quel Paese di rimpatriare a causa della minaccia terroristica.

Sono "assolutamente inspiegabili le pugnalate alla schiena a tradimento da coloro che ritenevamo partner e alleati nella lotta al terrorismo", ha detto Putin. "Finora non abbiamo sentito le scuse dal massimo livello politico turco né tantomeno le proposte di risarcire i danni e di punire i criminali per il reato commesso".

"Penso che se c'è una parte che deve scusarsi, non siamo noi.

Deve scusarsi chi ha violato il nostro spazio aereo. I nostri piloti e le forze armate hanno semplicemente fatto il loro dovere", ha risposto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un'intervista alla Cnn.

"C'e' l'impressione che le autorità turche portino deliberatamente i rapporti con la Russia in un vicolo cieco", ha affermato Putin ricevendo al Cremlino le credenziali dei nuovi ambasciatori stranieri.

Erdogan risponde alle accuse di Mosca: "Quelli che dicono che noi compriamo il petrolio da Daesh (l'Isis, ndr) devono provarlo". E poi aggiunge: "La Russia non sta combattendo davvero l'Isis in Siria, sta uccidendo turcomanni e siriani a Latakia".

E mentre arrivano le prime ritorsioni economiche da parte di Mosca, che ha deciso di rafforzare i controlli sulle forniture di prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla Turchia, un gruppo di circa 50 imprenditori turchi è stato fermato dalle autorità russe a Krasnodar, nella Russia meridionale, con l'accusa di aver mentito sul motivo del loro ingresso nel Paese.

Lo riferisce la Cnn Turk. Secondo quanto raccontato da uno degli imprenditori, la comitiva sarebbe stata fermata ieri per poi comparire stamani davanti a un giudice, che li avrebbe condannati a dieci giorni di detenzione e una multa di 4 mila rubli (poco meno di 60 euro).

Il premier Medvedev ha annunciato che Mosca prepara misure economiche restrittive contro Ankara, precisando che entro due giorni il governo russo presenterà proposte in tal senso e che le misure non avranno una scadenza prefissata. Il premier russo propone anche di interrompere i negoziati con Ankara per il trattamento economico preferenziale. Il rafforzamento dei controlli delle autorità russe sui prodotti alimentari turchi e' "dovuto a diversi fattori" tra cui anche una possibile minaccia terroristica, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.

E anche la Federcalcio russa sconsiglia alle squadre russe di andare in ritiro in Turchia durante la pausa invernale (dicembre-marzo) "a causa della complicata situazione politica": lo riporta Sport Express. Secondo il giornale sportivo, Kuban, Rostov, Terek, Ufa e Ankar hanno già fatto sapere che rinunceranno al ritiro in Turchia, e secondo Interfax anche lo Spartak Mosca sposterà gli allenamenti in un altro paese. Sono in dubbio Dinamo Mosca, Anzhi e Mordovia, mentre la Lokomotiv sostiene che non cambierà i suoi programmi. (ANSAmed).

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