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Docente turco, 'Erdogan lascera' solo macerie'

Parla Degirmencioglu, licenziato dopo aver firmato appello pace

09 gennaio, 13:31

(di Francesco Tedesco) (ANSAmed) - NAPOLI, 9 GEN - "E' difficile dire se potremo tornare ad insegnare liberamente in Turchia. Io sono speranzoso, perche' so che l'attuale regime non ha futuro, ma lascera' macerie dietro di se' e ci vorranno anni per ricostruire le istituzioni turche". Non perde la speranza di una Turchia nuovamente libera e laica Serdar Degirmencioglu, uno dei 1.128 intellettuali che avevano firmato l'appello rivolto al governo turco per chiedere di fermare le operazioni militari in atto nel sud-est del Paese contro la popolazione curda e che per questo e' stato denunciato e licenziato.

Degirmencioglu sta ora girando l'Europa per raccontare la sua vicenda personale e per spiegare l'attuale situazione in Turchia e ha fatto tappa a Benevento per l'incontro 'Turchia ed Europa tra diritti e liberta'', promosso dall'Ordine degli Psicologi della Campania. Il docente ha ricordato i blitz del governo contro i firmatari dell'appello: "La caccia alle streghe - ha detto - e' avvenuta nel giro di due giorni. Eravamo sotto choc, perche' noi stavamo solo dicendo la verita' e chiedendo, da cittadini, l'ovvio, cioe' la pace in Turchia. Non ci aspettavamo questa caccia alle streghe". Un giro di vite sugli intellettuali, quello attuato dal governo Erdogan, che ha svilito il ruolo delle universita': "La vita nelle universita' turche e' diventata uno scherzo, anzi un incubo - racconta Degirmencioglu - ora gli studenti vedono che la sete di sapere, la scienza, la verita', la formazione non sono importanti.

Quello che conta e' il potere. La religione, i dogmi e l'atteggiamento conservatore vanno bene, il pensiero critico no. Subito dopo la dichiarazione dello stato d'emergenza 15 universita' sono state chiuse e gli studenti di quelle universita' sono diventati degli 'orfani accademici'. Il messaggio e' chiaro, se hai il potere puoi distruggere le carriere accademiche e le universita' stesse in un attimo".

Un clima difficilissimo, che secondo l'accademico viene sostenuto dalla paura che domina nel Paese per i tragici attentati dell'Isis: "C'e' un clima di pazzia in Turchia - spiega - Il governo e' folle. I media, controllati dal governo, diffondono bugie. Ogni avvenimento e' descritto come eversivo o come un complotto contro il governo. La maggior parte delle persone e' spaventata dopo gli attentati dell'Isis perche' gli attacchi sembrano impossibili da evitare e quando la paura domina, la popolazione fa quello che un dittatore gli dice. In piu' non credo che attacchi dell'Isis fermeranno la strada dell'islamizzazione della politica in Turchia".

Una situazione che vede l'Europa incapace di reagire, secondo Degirmencioglu: "L'Europa - afferma - e' governata da piccoli politici servi dei capitalisti e nascondono le reali priorita'.

I diritti umani non sono una priorita' al momento. Quindi nel rapporto con la Turchia le priorita' sono gli affari e la sicurezza. Quando approcciano i profughi, la priorita' non sono i diritti umani ma la gestione della crisi".(ANSAmed).

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