Un vero inferno".
"I bambini e le famiglie che sono riuscite a fuggire nei campi di accoglienza limitrofi senza aver bevuto e mangiato per giorni, esausti, sconvolti e disidratati a causa delle alte temperature - spiega Iacomini - raccontano di strade piene di mine e di cecchini, di aver assistito all'uccisione dei loro parenti e a scene di rara crudeltà e violenza. Sono inoltre saltati i servizi sanitari di base, l'ospedale pubblico non è agibile, restano solo alcune strutture private che funzionano solo parzialmente, un quadro davvero devastante e in via di peggioramento".
Ma non finisce qui. Da un mese - prosegue Iacomini - mancano acqua ed elettricità, la popolazione raccoglie acqua non pulita dall'Eufrate, sottoponendosi al rischio di malattie ed esponendosi ad attacchi e fuochi incrociati continui.
Scarseggiano le forniture alimentari. Anche prima dell'escalation dei combattimenti, le Nazioni Unite dal 2015 non sono riuscite a raggiungere i civili nella città di Raqqa in maniera regolare. I bambini non ricevono vaccini salvavita da due anni, si rischia l'esplosione di una grave epidemia di polio che ad oggi ha colpito 1 bambino su 5 nella stessa città di Raqqa. Dal 1 aprile 2017, i combattimenti hanno sradicato più di 200.000 persone in tutto il Governatorato di Raqqa, anche in questo caso la metà sono bambini".
Intanto e forze governative siriane, sostenute dall'Iran e dalla Russia, avanzano verso est nel cuore della regione in mano all'Isis e sono ora a 50 chilometri in linea d'aria da Dayr az Zor, l'ultima roccaforte urbana in parte controllata dallo 'Stato islamico', nella regione al confine con l'Iraq e ricca di risorse energetiche. Lo riferisce la tv di Stato siriana confermando quanto sostenuto da fonti sul terreno.
Le forze governative hanno raggiunto nei giorni scorsi un'intesa con l'ala siriana del Pkk curdo per proseguire a sud di Raqqa lungo la sponda meridionale dell'Eufrate in direzione di Dayr az Zor. (ANSAmed).