BEIRUT/ISTANBUL - Jamal Khashoggi è stato avvelenato con una dose letale di droga e il suo corpo è stato poi smembrato e portato fuori dal consolato saudita di Istanbul.
Lo ha detto il procuratore capo di Riad, Saud al Mojeb, in una dichiarazione alla tv saudita. Il cadavere del giornalista, scrive al Arabiya, "è stato consegnato a un agente di sicurezza turco fuori dalla sede consolare" e Riad ha diramato ad Ankara "un ritratto segnaletico dell'agente turco" che avrebbe ricevuto fuori dal consolato il contenitore con il corpo smembrato. A ordinare l'uccisione di Khashoggi, secondo il procuratore, è stato il capo del team di Riad inviato a Istanbul per riportarlo in Arabia Saudita.
Intanto, l'Arabia Saudita ha annunciato l'incriminazione per 11 sospetti nel caso dell'omicidio del giornalista: per cinque di loro, la Procura chiederà la pena di morte. Nel sottolineare che proseguirà le indagini, la Procura ha chiesto alla Turchia la trasmissione di "prove e ogni registrazione audio" collegate all'assassinio.
Secondo l'ufficio del procuratore capo di Riad, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman non era assolutamente a conoscenza dei piani per l'uccisione di Jamal Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul.
"Sua altezza reale il principe ereditario (Mohammed bin Salman) non ha assolutamente nulla a che fare con questa vicenda", ha detto il ministro degli Esteri saudita Adel al Jubeir, ribadendo quanto già affermato dalla procura di Riad. "A volte gli errori accadono" e "a volte le persone agiscono al di là della loro autorità", ha aggiunto il ministro, assicurando che il Regno è impegnato per evitare il ripetersi di casi analoghi.
