(ANSAmed) - ISTANBUL, 1 AGO - Prosegue la stretta avviata 20
giorni fa dalle autorità turche sulla presenza di migranti e
rifugiati a Istanbul. Dal 12 al 31 luglio sono 12.474 le persone
fermate per irregolarità nei documenti, in maggioranza afghani e
pachistani, a seguito di un inasprimento dei controlli mirato a
contrastare la concentrazione di migranti nella metropoli sul
Bosforo. Tra i fermati, stando ai dati forniti dal prefetto
locale, ci sono 2.630 siriani.
La stretta è stata avviata dopo un aumento delle proteste e
delle reazioni di intolleranza da parte della popolazione
locale. Gli oltre 3,5 milioni di siriani in Turchia godono di
uno status di protezione temporanea che li obbliga a restare
nella provincia di registrazione, salvo eccezioni per "motivi
umanitari".
A Istanbul risultano ufficialmente registrati 547 mila
siriani, ma nei fatti vi risiedono decine di migliaia di
profughi in più. Secondo Abdullah Ayaz, responsabile del
dipartimento per le Migrazioni del ministero dell'Interno,
nessuno dei fermati è stato espulso in Siria in violazione del
diritto internazionale, ma sono stati portati in centri di
identificazione temporanei.
Diverse ong locali hanno tuttavia denunciato numerosi casi di
siriani rimandati in patria dopo aver firmato inconsapevolmente
un documento in cui dichiarano di accettare un rimpatrio
volontario.(ANSAmed).