Ispirata a un mix di stili architettonici selgiuchidi, ottomani e contemporanei, la più grande biblioteca della Turchia occupa una superficie di 125 mila metri quadrati e potrà accogliere fino a 5 mila visitatori. La sua costruzione era iniziata nel 2016 e rappresenta un nuovo elemento che completa la 'kulliye' presidenziale, termine ottomano che indica un complesso sorto attorno a un luogo di preghiera islamico, usato da Erdogan per riferirsi al suo palazzo nella capitale turca, dove si è trasferito abbandonando la storica sede dei capi dello stato di Cankaya. L'edificio contiene 4 milioni di volumi a stampa in 134 lingue, distribuiti in scaffali con una lunghezza complessiva di 201 km, oltre a 120 milioni di pubblicazioni digitali, 550 mila e-book e diverse opere rare. Sono presenti anche spazi dedicati a bambini e ragazzi. Ma non è finita. Perché il leader turco ha auspicato un ulteriore ampliamento del catalogo, fissando l'obiettivo a 5 milioni di volumi complessivi. C'è spazio anche per il catalogo audio della radiotelevisione statale Trt, che ha messo a disposizione 1,2 milioni di file. Molti anche i tratti high tech, come del resto in tutto il complesso presidenziale, sviluppati anche grazie a diversi sponsor. Stanze dotate di apposite tecnologie accoglieranno persone con disabilità visive e uditive, ha spiegato il responsabile del dipartimento che gestisce la biblioteca, Ayhan Tuglu, secondo cui l'edificio è inoltre costruito senza barriere architettoniche. Un fiore all'occhiello che il presidente ha già annunciato di voler replicare con un progetto "simile" a Istanbul. Come al solito, Erdogan ha voluto fare le cose in grande. Sperando così di allontanare anche parte delle polemiche sul suo palazzo da 1.150 stanze, che le opposizioni ritengono un simbolo di abusi delle risorse pubbliche. (ANSAmed).
YLL