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Nave da perforazione turca rientra da Cipro

Yavuz nelle acque di Ankara, segno di distensione con Nicosia

05 ottobre, 16:22

(ANSAmed) - ISTANBUL, 05 OTT - La nave da perforazione turca Yavuz è rientrata nelle acque territoriali di Ankara dal Mediterraneo orientale al largo di Cipro, dove da tempo era impegnata in controverse prospezioni in cerca di idrocarburi, ritenute illegali da Nicosia perché compiute nella sua zona economica esclusiva. Lo indica il sito specializzato sulla navigazione Vessel Finder. Il gesto potrebbe segnare una distensione anche con Cipro, dopo quella dei giorni scorsi con la Grecia.

a Yavuz ha attraccato stamani nel porto di Tasucu, nella provincia mediterranea turca di Mersin. Il rientro dalle acque a sud-ovest di Cipro è stato anticipato rispetto alla scadenza del 12 ottobre, indicata da Ankara nel suo ultimo avviso ai naviganti (Navtex) relativo alle attività della nave. La Yavuz aveva iniziato le sue prime attività la largo dell'isola nel luglio 2019. Non c'è ancora alcun annuncio ufficiale al riguardo dalle autorità turche. Il mese scorso, il rientro in Turchia dall'Egeo sudorientale della nave da ricerca sismica Oruc Reis aveva aperto la strada a una distensione con la Grecia, anche se Ankara aveva parlato ufficialmente di un rientro per motivi tecnici. Nel Mediterraneo orientale a sud-est di Cipro resta al momento la nave turca Barbaros Hayreddin Pascià, le cui attività di esplorazione energetica sono previste fino al 18 ottobre.

I nuovi sviluppi giungono mentre ad Ankara è in corso la visita del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che incontra il presidente Recep Tayyip Erdogan e il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu proprio sul dossier del Mediterraneo orientale, prima di recarsi domani in Grecia per un faccia a faccia con il premier Kyriakos Mitsotakis. La scorsa settimana, Ankara e Atene hanno concordato alla Nato la creazione di una linea diretta per ridurre i rischi di ulteriori incidenti militari. I due Paesi hanno anche annunciato la prossima ripresa di "colloqui esplorativi" per cercare di risolvere le dispute sulla sovranità marittima, sospesi da oltre quattro anni. (ANSAmed).

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