La senatrice ha parlato dopo un incontro a Bruxelles con i responsabili della Nato e avere ascoltato a Parigi un'audizione a cui hanno partecipato anche i senatori italiani Giacomo Santini e Pasquale Nessa, i responsabili di Frontex, della Croce Rossa, e dell'alto commissariato per i rifugiati dell'Onu. Ricordando che solamente questo anno e' stata accertata la morte di circa duemila persone nelle acque del Mediterraneo, la senatrice Strik ha rilevato come l'inchiesta sulla tragedia di marzo - su cui e' possibile raccogliere tutti i dati anche perche' ci sono dei sopravvissuti - fornira' gli elementi per comprendere cosa va fatto esattamente per evitare che simili fatti si ripetano in futuro. Una cosa tuttavia e' chiara secondo la senatrice: ''senza una reale volonta' di collaborare a livello europeo la questione non sara' risolta''. In particolare Strik ha sottolineato la necessita' di condividere a livello europeo il peso e la responsabilita' per quanti vengono tratti in salvo spiegando che ''anche se nessuno Stato lo ammettera' mai, e' verosimile che i problemi pratici derivanti dalla gestione delle persone recuperate nelle acque del Mediterraneo, molte delle quali avrebbero diritto allo status di rifugiato, portano chi avvista i barconi ad esitare nei soccorsi''.
(ANSAmed).