(di Lorenzo Trombetta) (ANSAmed) - BEIRUT, 13 FEB - L'Italia, la Germania e l'Arabia Saudita hanno oggi annunciato la chiusura delle rispettive ambasciate in Yemen e il rimpatrio del proprio personale dalla capitale Sanaa. Il Paese, travolto dal golpe di insorti sciiti e divorato dalla presenza di miliziani qaedisti, secondo l'Onu rischia la disintegrazione, il collasso e di scivolare nel baratro della guerra civile. La decisione dei governi di Roma, Berlino e Riad segue quella già presa nei giorni scorsi da Washington, Londra e Parigi. "Lo Yemen è a un bivio. O precipita nella guerra civile e la disintegrazione.
Oppure trova il modo di riprendere il percorso della transizione", ha detto il capo dei negoziatori Onu, Jamal Benomar, da mesi alle prese con l'ardua missione di ricomporre una frattura forse insanabile. Gli insorti Huthi, seguaci dello zaydismo - una branca dello sciismo - da settembre scorso hanno gradualmente preso il potere, partendo dalle loro roccaforti nel nord. A gennaio hanno di fatto estromesso il presidente Abed Rabbo Mansour, sostenuto da Stati Uniti e Arabia Saudita. Il Premier e il raìs sono da settimane agli arresti domiciliari.
Sullo sfondo, l'ala yemenita di al Qaida, che esprime una forma radicale dell'Islam sunnita con una forte connotazione anti-sciita, ha rialzato la testa. E negli ultimi giorni sembra aver intensificato gli attacchi contro postazioni Huthi e contro obiettivi governativi. I qaedisti yemeniti rappresentano per gli Usa e i suoi alleati occidentali una delle principali minacce agli interessi occidentali nella regione. Da un predicatore qaedista yemenita è giunta la rivendicazione degli attacchi di Parigi del 9 gennaio. Anche per questo gli Usa continuano la loro "guerra al terrore" a distanza, uccidendo con droni aerei sospetti qaedisti in pieno territorio yemenita. Un attentato suicida contro un posto di polizia nel sud-est dello Yemen, a Bayda, ha oggi ucciso diversi miliziani Huthi. L'attentato non è stato rivendicato, ma la tecnica e la tempistica fanno pensare si tratti di una attacco qaedista. Analogamente, i miliziani estremisti hanno attaccato nelle ultime ore una base dell'esercito governativo nella regione di Shabwa, nel sud.
Hanno fatto razzia di armi e catturato militari. Scontri tra qaedisti, loro alleati tribali e Huthi si sono invece verificati a Ridda, a sud-est della capitale. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha messo in guardia dal pericolo che lo Yemen "collassi sotto i nostri occhi". Sul piano diplomatico, nessuna soluzione concreta sembra palesarsi all'orizzonte. Al Consiglio di sicurezza, Gran Bretagna e Giordania lavorano a una risoluzione dagli obiettivi ancora incerti. Mentre il Consiglio di cooperazione del Golfo - emanazione saudita nella regione - si è limitato a condannare la presa di potere da parte degli Huthi e li ha invitati a ritirarsi. (ANSAmed).