Tra speculazioni di quanto effettivamente la fluttuazione dei prezzi petroliferi possa incidere sulle spese della difesa di paesi che hanno surplus in grado di assorbire eventuali deficit per almeno altri cinque anni, la societa' di consulenza Jane, stima che la regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa) spendera' oltre 132 miliardi di euro nel 2015, una crescita media del 10% per ogni anno dal 2012. La statunitense Avascent prevede invece che la spesa per la difesa in Medio Oriente aumentera' del cinque per cento fino al 2020. A spendere oltre ben oltre l'80% della cifra complessiva sono e saranno i Paesi del Golfo.
Primo fra tutti l'Arabia Saudita, settima lo scorso anno a livello mondiale con una spesa di 43 miliardi di euro; secondi gli Eau che con 13,2 miliardi di euro di acquisti si sono classificati 15/mi globalmente.
Gli Emirati Arabi Uniti, cosi' come la Giordania, sono tra quei paesi che hanno fatto il salto dagli acquisti alla produzione, investendo in un'industria militare nazionale.
Gli Eau, presenti ad Idex con il piu' alto numero di aziende, 202, (secondi gli Usa con 163, terza la Gran Bretagna con 80) hanno creato una industria integrata che comprende 11 imprese per un valore che sfiora i tre miliardi di euro.
Tra i 150 espositori provenienti da 55 paesi il Padiglione Italia conta 32 aziende, (la quarta presenza europea la settima mondiale) tra le quali Beretta, Piaggio Aerospace, Iveco, Fincantieri - gia' partner della joint-venture Etihad Ship Building - e Finmeccanica. Ad una delle aziende di sua proprieta', la Dsr Tecnologies, le monarchie del Golfo hanno chiesto una riprogrammazione degli ordini, riferisce il Gulf News, per far fronte alla caduta dei prezzi del greggio.
(ANSAmed)