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Lega Araba vara Forza contro "ribelli e terroristi"

Al summit di Sharm El Sheikh, nel mirino Yemen e forse Libia

27 marzo, 19:20

(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 27 MAR - La Lega araba, nel suo vertice di questo fine settimana a Sharm El Sheikh, in Egitto, prende la decisione di creare una sua forza di intervento rapido per contrastare ribellioni, invasioni e infiltrazioni terroristiche come quella dell'Isis (Stato islamico).

Se si esclude quella formata ad hoc nel 1973 per la Guerra contro Israele, si tratta di uno sviluppo storico per l'organizzazione di 22 paesi di Medio Oriente e Africa spesso semi-paralizzata dalle divisioni politico-confessionali che attraversano trasversalmente il mondo arabo seguendo la faglia tra sunniti e sciiti e quella dell'asse turco-qatariota contrapposta all'alleanza egiziano-saudita La "forza militare araba comune", che il vertice della Lega araba vara domenica, secondo la bozza di conclusioni del summit approvata ieri dai ministri degli Esteri realizzerà di volta in volta "un intervento militare rapido" per "far fronte alle sfide che minacciano la sicurezza di qualsiasi stato membro". Le "sfide" che la Forza affronterà "su richiesta del Paese in questione", riguardano anche la sua "sovranità nazionale" e qualsiasi "minaccia diretta per la sicurezza nazionale araba, incluse le minacce di formazioni terroristiche".

Anche se gli interventi si prevedono rapidi, il varo della "al-Kowa al-askareya al-arabia al-moshtaraka" richiederà comunque mesi: almeno quattro prima di arrivare ad una riunione ministeriale della Difesa che ne approvi la composizione, da concordare con i militari dei Paesi membri entro un mese.

Come messo in chiaro dal segretario generale dell'organizzazione della Lega araba, Nabil el-Araby, non ci sarà un nesso diretto con la coalizione a guida saudita che sta bombardando i ribelli sciiti Houthi in Yemen.

L'Egitto del generale Abdel Fattah Al Sisi, ispiratore dell'iniziativa assieme a Riad, è però arrivato a suggerire ufficialmente di impiegare la Forza comune nella crisi yemenita.

Dopo il preannuncio di gennaio che l'iniziativa era allo studio, i bombardamenti egiziani sul "califfato" dell'Isis a Derna di metà febbraio (quelli scatenati dalla decapitazione dei 21 copti a Sirte) continuano a far ipotizzare in ambienti diplomatici un suo impiego in qualche futuro scenario libico. La patente di "panaraba" che avrà la Forza d'intervento dovrebbe mitigare, almeno formalmente, le avversioni per operazioni targate "Occidente" e quindi tacciabili di mire "neocolonialiste".

Indiscrezioni in circolazione in queste ore prevedono per la "Kowa" una dotazione massima di 40 mila soldat d'elite acquartierati in Egitto o in Arabia Saudita con la disponibilità di aerei da caccia, navi e mezzi blindati leggeri.

L'adesione alla Forza, si afferma nelle conclusioni approvate, é comunque volontaria. (ANSAmed).

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