Il segretario generale ha poi sottolineato che "la responsabilità e' innanzitutto in capo alle parti del conflitto in Siria, ma guardare solo all'interno del Paese mediorientale per trovare una soluzione non e' sufficiente, la battaglia è guidata anche da poteri e rivalità regionali". Ban ha aggiunto che "l'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura sta facendo tutto quanto in suo potere per creare le basi di una soluzione pacifica, ma e' arrivato il momento per altri, in primis per il Consiglio di Sicurezza e per gli attori regionali piu' importanti, di fare un passo avanti". Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha ribadito davanti all'Assemblea Generale che la situazione in Siria deve essere portata davanti alla Corte Penale Internazionale. "Siriani innocenti pagano il prezzo di altre bombe e atti terroristici - ha aggiunto - Il nostro impegno per la giustizia ci deve portare a deferire la situazione davanti alla Cpi". Quanto al flusso di migranti e rifugiati in fuga, "prima di tutto dobbiamo guardare alle cause alla radice nei paesi di origine", ha detto Ban "congratulandosi" con i Paesi europei che stanno garantendo il diritto di asilo, ma sottolineando anche che "l'Ue deve fare di più" e che "tutti i Paesi devono prendersi le proprie responsabilità". Il segretario generale ha quindi ribadito il problema del sottofinanziamento delle agenzie umanitarie dell'Onu, che "continuano a sfidare condizioni difficili per raggiungere le persone bisognose". Secondo Ban, "il sistema umanitario globale non è guasto, è senza soldi: non riceviamo denaro a sufficienza per salvare abbastanza vite umane", ha avvertito, ribadendo che solo un terzo dei fondi richiesti per la Siria e la metà di quelli chiesti per l'Iraq e lo Yemen sono stati finanziati.
(ANSAmed).