"L'Italia - ha detto il commissario - ha un ruolo nel rafforzare la stabilità nella zona".Il Paese mediorientale partecipa all'esposizione nel cluster del Caffè, "un prodotto che fa parte della nostra civiltà fin dai tempi antichissimi - ha ricordato il commissario -. Da noi deriva il nome di un caffè famoso in tutto il mondo, il caffè di Moka. Il nome viene dall'omonimo porto. E da noi lo si coltiva ancora come 500 anni fa, senza diserbanti e concimi chimici". Così come in Yemen si produce, in modo naturale, il miele di Sidr. Nel suo discorso per le celebrazioni del national day dello Yemen il commissario ha anche ricordato le due rivoluzioni che hanno portato il Paese all'indipendenza e all'unità, quella del 1962 e la più recente del 1990, che ha portato alla riunificazione. "Eventi che hanno trasformato lo Yemen - ha concluso - e hanno indirizzato la vita dei cittadini verso una più ampia comprensione della democrazia e del rispetto dei diritti umani" ha affermato. A portare i saluti dell'Italia il commissario generale di Expo, Bruno Antonio Pasquino, che ha ricordato il difficile momento che sta attraversando lo Yemen.
"A maggior ragione la vostra presenza qui è importante e vi ringraziamo in modo sincero per questo. L'Italia sostiene con convinzione lo sforzo del dialogo e della pace".