(ANSAmed) - ROMA, 18 MAG - Arresti arbitrari, sparizioni e
torture da parte dei ribelli huthi contro gli oppositori nello
Yemen. Lo denuncia Amnesty International in un rapporto dove
accusa i ribelli, sostenuti da elementi della sicurezza, di aver
portato avanti - tra dicembre 2014 e marzo 2016 - una campagna
di arresti di massa di oppositori, fermati ai posti di blocco e
in alcuni casi sottoposti a sparizione forzata per stroncare il
dissenso nelle aree sotto il loro controllo. La campagna di
repressione ha interessato oltre la capitale Sana'a, anche
Ta'iiz e Hodeida. Esaminati dall'organizzazione una sessantina
di casi di esponenti politici, giornalisti, difensori dei
diritti umani e accademici, molti dei quali trattenuti senza
contatti col mondo esterno, compresi parenti e avvocati e
sottoposti a tortura. "Dal dicembre 2014 gli huthi hanno portato
avanti una campagna brutale e pianificata per colpire oppositori
politici e voci critiche. Centinaia di persone sono state
arrestate e trattenute senza accusa né processo", ha detto James
Lynch di Amnesty. Nella vasta maggioranza dei casi agli
arrestati non è stata fornita alcuna spiegazione. (ANSAmed)