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Yemen:Wfp-King Salman Center siglano intesa da 10Mln dollari

Amb.saudita Krimly,soluzione politica comprende anche Houthi

29 novembre, 09:59

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 25 NOV - Il King Salman Aid and Relief Center (Krelief), organismo umanitario saudita, ha siglato questa mattina un memorandum d'Intesa con il World Food Programme per lo stanziamento di 10 milioni di dollari in aiuti umanitari destinati alla città yemenita di Hodeida. Somma, ha spiegato la direttrice esecutiva del Programma Alimentare mondiale, Ertharin Cousin, ''che servirà a raggiungere circa 460 mila persone, in particolare donne e bambini, distribuendo loro cibo. Aiuti stanziati dal governo saudita e sufficienti a coprire ''i prossimi sei mesi'', ha specificato la direttrice dell'agenzia Onu, ricordando "l'importante ruolo del Regno non soltanto in Yemen, ma anche nel resto della zona Mena come in altri Paesi". Dall'inizio di quest'anno, ha ricordato a margine dell'incontro il Supervisore del King Salman Center, Abdullah Al Rabieeah, nello Yemen, ''il King Salman Center ha già stanziato 413 milioni di dollari di aiuti''. E proprio ''due settimane fa, sempre con ''il Wfp abbiamo siglato un'intesa per lo stanziamento di 10 milioni di dollari a favore della Siria, mentre recentemente abbiamo siglato un accordo per lo stanziamento di un 1 milione di dollari a favore della Striscia di Gaza'', destinati come ha spiegato Cousin ''a raggiungere 1,2 milioni di persone nelle 18 aree individuate come prioritarie''.

Nato nel 2015 allo scopo di fornire aiuti e assistenza a comunità in difficoltà, il King Salman Center, è presente in 33 Paesi. ''Siamo nati - ha detto Al Rabieeah - nello stesso momento del conflitto in Yemen ed è il primo Paese in cui siamo diventati operativi''. Malgrado le condizioni sul terreno siano proibitive e il recente cessate il fuoco dichiarato dall'Arabia Saudita ''sia stato violato 500 volte'' dai ribelli, sostiene l'esponente di Riad, ''siamo stati in grado di consegnare cibo e medicinali per via aerea, bombole di ossigeno con asini e cammelli. Un modo forse primitivo, ma efficace''. Gli aiuti, afferma, ''sono destinati a tutte le parti in campo. Abbiamo soccorso le città di Saada, Hajja e Sana'a, anche se controllate dagli Houthi''. "E' un conflitto che è durato troppo a lungo", ha rilanciato la direttrice del Wfp. ''Bisogna fare di più per lo Yemen, ma quel che è certo è che la gente ha bisogno di aiuti e non si chiede da dove provengano'', conclude Cousin. Gli yemeniti ''sono nostri fratelli'', ha sostenuto l'ambasciatore del Regno Saudita in Italia, Rayed Krimly. ''Per 30 anni, abbiamo contribuito al 7% del Pil dello Yemen e oggi circa 3.800 studenti yemeniti hanno trovato riparo e studiano nelle nostre scuole''. La soluzione, ha detto, "non può che essere politica e inclusiva. E gli Houthi sono parte di essa''.

Lo Yemen, uno dei paesi arabi più poveri del mondo , è devastato da anni da una guerra interna tra le forze fedeli al governo (internazionalmente riconosciuto) del presidente Abdrabbuh Mansour Hadi e quelle dei movimento dei ribelli Houthi, di religione sciita. Più di 6.800 persone sono state uccise e 35 mila ferite - secondo recenti dati della BBC - dai bombardamenti della coalizione dei paesi del Golfo, guidata dall'Arabia Saudita, intervenuta, nel marzo 2015, a sostegno del presidente Hadi. Il conflitto e il blocco imposto dalla coalizione a guida saudita hanno innescato una catastrofe umanitaria, portando alla fame l'80% della popolazione. (ANSAmed).

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