"La concessione per un periodo di trenta giorni della distribuzione di beni commerciali - scrive seve the children nel suo comunicato - ha soltanto attutito brevemente gli effetti del blocco prolungato sui porti yemeniti nel Mar Rosso".
"Le parti coinvolte nel conflitto in Yemen hanno pertanto la responsabilità di ridurre l'impatto della guerra sui civili e tutti i fattori che provocano la morte e la sofferenza della popolazione, con oltre 8 milioni di persone che stanno già rischiando di perdere la vita a causa della fame".
"Trenta giorni - continua l'Ong - rappresentano un periodo insufficiente per fermare e invertire i danni arrecati al mercato alimentare in Yemen a novembre e a dicembre scorsi".
(ANSAmed).