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Yemen: Oxfam, primo passo avanti su aiuti. Ora serve pace

Da Conferenza donatori 2 mld dlr. 'Ora riaprire porti'

04 aprile, 13:43

(ANSAmed) - ROMA, 4 APR - ''Le generose promesse di aiuti per 2 miliardi di dollari per far fronte alla crisi in Yemen, sono un primo positivo passo in avanti per far sì che la più grave emergenza umanitaria al mondo, non si trasformi in una vera e propria catastrofe'', ora però, l'impegno della comunità internazionale deve portare a un ''cessate il fuoco duraturo tra le parti in conflitto e all'avvio di un vero processo di pace''.

Così Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia su quanto emerso dalla Conferenza dei Paesi donatori voluta dalle Nazione Unite, che si appena chiusa a Ginevra. Il summit - cui Oxfam ha preso parte - ha portato allo stanziamento del 70% delle risorse richieste dalle Nazioni Unite per far fronte alla crisi, con l'obiettivo di portare aiuti a 13,1 milioni di persone sui 22,2 milioni che in questo momento dipendono dall'assistenza umanitaria per la propria sopravvivenza.

''Per consentire alle organizzazioni umanitarie di continuare a portare aiuto alla popolazione, devono prima di tutto essere completamente riaperti i porti di Al-Hudaydah e Saleef e quindi consentire un regolare flusso degli aiuti verso le zone del Paese che sono state maggiormente colpite da questo conflitto brutale - continua Pezzati - mentre i bisogni della popolazione continuano ad aumentare e a un'intera generazione di bambini viene negato il diritto all'istruzione''. Senza un massiccio sforzo per stabilizzare e ricostruire il Paese, avverte, ''in Yemen la popolazione continuerà a morire se non per la guerra, di fame o per le malattie portate dalla mancanza di acqua pulita, come il colera''.

Da luglio 2015 Oxfam ha portato aiuto a oltre 2,8 milioni di persone, lavorando per portare acqua pulita e cibo alla popolazione ad Amran e in altri otto governatorati del Paese.

(ANSAmed).

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