Così Paolo Pezzati, policy advisor di Oxfam Italia su quanto emerso dalla Conferenza dei Paesi donatori voluta dalle Nazione Unite, che si appena chiusa a Ginevra. Il summit - cui Oxfam ha preso parte - ha portato allo stanziamento del 70% delle risorse richieste dalle Nazioni Unite per far fronte alla crisi, con l'obiettivo di portare aiuti a 13,1 milioni di persone sui 22,2 milioni che in questo momento dipendono dall'assistenza umanitaria per la propria sopravvivenza.
''Per consentire alle organizzazioni umanitarie di continuare a portare aiuto alla popolazione, devono prima di tutto essere completamente riaperti i porti di Al-Hudaydah e Saleef e quindi consentire un regolare flusso degli aiuti verso le zone del Paese che sono state maggiormente colpite da questo conflitto brutale - continua Pezzati - mentre i bisogni della popolazione continuano ad aumentare e a un'intera generazione di bambini viene negato il diritto all'istruzione''. Senza un massiccio sforzo per stabilizzare e ricostruire il Paese, avverte, ''in Yemen la popolazione continuerà a morire se non per la guerra, di fame o per le malattie portate dalla mancanza di acqua pulita, come il colera''.
Da luglio 2015 Oxfam ha portato aiuto a oltre 2,8 milioni di persone, lavorando per portare acqua pulita e cibo alla popolazione ad Amran e in altri otto governatorati del Paese.
(ANSAmed).