ROMA - L'economia al collasso e il crollo della moneta mettono a rischio la vita di migliaia di bambini nello Yemen, dove continua ad infuriare un sanguinoso conflitto che colpisce soprattutto i civili. La denuncia viene da Save the children, secondo cui "il costo quasi raddoppiato dei beni alimentari impedisce ai genitori di dare cibo adeguato ai figli, rappresentando una grave minaccia per la loro salute al pari di bombe e violenze".
"Nello Yemen sferzato dalla guerra, il costo dei beni alimentari di prima necessità come farina, riso, sale, zucchero e olio - riferisce l'organizzazione - è quasi raddoppiato dall'inizio dell'escalation del conflitto nel 2015. Una situazione ulteriormente aggravata dal crollo della valuta locale, precipitata al suo valore più basso nella storia. In questa situazione, le famiglie non riescono a provvedere al loro sostentamento quotidiano, saltano i pasti e non riescono a nutrire adeguatamente i propri bambini, sempre più esposti così al rischio di contrarre malattie facilmente prevenibili e curabili ma che per loro si rivelano spesso letali.
All'inizio della crisi in Yemen, nel 2015, 1 dollaro valeva 215 Riyal yemeniti, mentre ora ne vale 727, con un aumento del 238%. Una inflazione massiccia che ha portato all'aumento del costo anche di altri beni essenziali oltre al cibo, come acqua, elettricità, carburante e medicinali.