Proprio per questo il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha oggi dichiarato che se il porto di Hudayda venisse distrutto sarebbe una "catastrofe". Gli insorti Huthi, considerati vicini all'Iran, resistono da circa una settimana all'inasprimento delle violenze da parte della Coalizione araba, a guida saudita ed emiratina. Stamani, fonti mediche locali riferivano dell'uccisione di 142 tra miliziani Huthi e lealisti nelle ultime 24 ore. Ma le notizie non sono verificabili in maniera indipendente sul terreno. Anche perché a Hudayda si combatte strada per strada.
Secondo media panarabi, i combattimenti sono proseguiti oggi lungo viale Sanaa, nella parte orientale della città e nei quartieri periferici a nord, vicino ai silos di grano, un altro luogo strategico della città portuale. Sempre oggi la Coalizione araba, sostenuta da Stati Uniti e dall'Egitto, ha affermato di aver preso di mira e distrutto alcuni radar usati dagli insorti su un isolotto a largo di Hudayda, sul Mar Rosso. Anche questa informazione non è verificabile, e gli insorti smentiscono gran parte delle notizie diffuse dai media sauditi e degli Emirati. (ANSAmed).