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Yemen: Oxfam, in arrivo nuovo picco di colera

Da inizio anno più di 56 mila contagiati, 2,2 milioni da 2017

11 marzo, 14:07

(ANSAmed) - ROMA, 11 MAR - L'arrivo della stagione delle piogge rischia di provocare, nelle prossime settimane, un nuovo esponenziale picco di colera in Yemen. Da inizio anno sono più di 56 mila le persone contagiate, e oltre 2,2 milioni dal 2017, mentre nel Paese è sempre più difficile soccorrere la popolazione a causa di una guerra insensata che dura da 5 anni e che ha già fatto 12 mila vittime civili e più di 100 mila in totale. E' l'allarme lanciato oggi da Oxfam, a quasi cinque anni dallo scoppio della più grave emergenza umanitaria al mondo, come ribadito dalle Nazioni Unite, ma che oggi a tutti gli effetti appare dimenticata dalla comunità internazionale.

In una nota, l'organizzazione ha spiegato che nel 2019, si era già registrato il secondo più alto aumento di contagi dallo scoppio dell'epidemia: oltre 860 mila casi sospetti, con oltre mille vittime, poco meno del milione registrato nel 2017.

"Mentre il sistema sanitario è ormai al collasso, con solo la metà delle strutture in funzione in tutto il Paese a causa dei bombardamenti e degli scontri degli ultimi anni, il numero di contagi potrebbe aumentare con l'arrivo della stagione delle piogge in aprile - ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia - Sarebbe l'ennesimo colpo per un popolo che ha già sofferto orrori indicibili".

Dopo aver registrato nel 2017 il più alto numero di casi di colera, il nord dello Yemen, rimane la zona a maggior rischio per la quasi totale mancanza di fonti d'acqua pulita, soprattutto nei cinque governatorati di Sana'a, Hajjah, Hudaydah, Taiz e Dhamar. "La popolazione dello Yemen ancora una volta deve affrontare una prova durissima, nella quasi totale indifferenza del resto del mondo. - continua Pezzati - La mancanza di acqua e cibo espone la popolazione, soprattutto le comunità più povere e vulnerabili, ad epidemie come questa. 10 milioni di persone sono sull'orlo della carestia, più di 17 non hanno accesso ad acqua pulita e servizi igienico sanitari".

(ANSAmed).

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