(ANSA) - PALLAGORIO (CROTONE), 16 AGO - Recupero e
valorizzazione dei grani antichi, soprattutto della coltivazione
del grano Senatore Cappelli, ma anche ripristino dei mulini con
macina a pietra. Se n'è discusso a Pallagorio,comune arbereshe
del crotonese, nel corso di un'iniziativa promossa dalla sezione
circoscrizionale di Crotone dell'Accademia delle Tradizioni
Enogastronomiche della Calabria, diretta da Caterina Spina.
Punto di partenza del confronto a più voci sono stati i
lavori di ricerca, tutela e promozione della coltivazione e
trasformazione del grano tipico realizzati dal Gal Kroton e dal
Comune di Pallagorio. E le azioni mirate a rianimare l'interesse
intorno a questo prodotto di eccellenza sono diverse: la
selezione del cereale sulla base delle sue singolari proprietà
organolettiche, la coltivazione con tecniche tradizionali a
basso impatto ambientale, la macina a pietra dei suoi ricchi
germi, la lavorazione delle farine, la produzione di pane e
pasta, fino alle prove di assaggio e alla diffusione del
prodotto sul territorio regionale e nazionale.
"È necessario operare - ha detto Natale Carvello, presidente
del Gal Krotone - con azioni di informazione e promozione verso
gli agricoltori, i panificatori e i consumatori, ma anche di
strutturare una vera filiera produttiva che coinvolga tutte le
aziende agricole per stimolarle a sperimentare nuove semine.
Un'iniziativa che siamo pronti a portare avanti con maggiore
impegno rispetto al passato, che ci consentirebbe di proseguire
in una ricerca più attenta sui semi e sulla loro selezione".
"Bisognerà individuare - ha sostenuto il sindaco di
Pallagorio, Umberto Lorecchio - la realizzazione di un centro di
raccolta con dei silos e dei mulini per la produzione delle
farine utilizzando la macina in pietra, ma anche dei pastifici
attenti all'uso di queste farine, oltre che la creazione
d'impresa con l'apertura di forni e la strutturazione di una
buona rete di distribuzione ai negozi alimentari e ai ristoranti
della provincia e, perché no, della Calabria. Ovviamente, tutte
queste diverse fasi della filiera dovranno essere curate da
tecnici e specialisti, oltre che da microbiologi che si occupano
della microflora dell'impasto madre".
Per il presidente dell'Accademia delle Tradizioni
enogastronomiche della Calabria, Giorgio Durante, "nella
riscoperta dei grani antichi e della loro possibilità di
coltivazione naturale, c'è la conferma che la biodiversità può
trovare un'applicazione concreta e assicurare la salvaguardia
delle attività agricole locali. È la grande spinta a
un'agricoltura rispettosa dell'ambiente, capace di essere valore
aggiunto per la comunità".
"Recuperare produzioni di nicchia - afferma Valerio
Caparelli, esperto di marketing territoriale - può rappresentare
la strada giusta per trovare nuove forme di reddito e dare delle
speranze ai giovani che non hanno lavoro e possono trovare
un'occasione di vita nelle attività legate
all'agricoltura".(ANSA).