(ANSA) - CATANZARO, 10 APR - Come saranno quest'anno, ai
tempi del coronavirus, i due appuntamenti canonici ad alto tasso
di golosità sulle tavole di Calabria come il pranzo di Pasqua e
quello di pasquetta? I consumi tradizionali sono nettamente
calati e questo è evidente, ma anche con la Festa della
Resurrezione "blindata", comunque ligi all'impegno a "restare a
casa", i calabresi sono pronti a trovare soddisfazione nel cibo,
tra fornelli e tavola, dove si stima che, dal Pollino allo
Stretto, verranno spesi per le festività pasquali circa 20
milioni di euro per prodotti tipici, vino e gli ingredienti
delle ricette tradizionali.
"Per il pranzo di Pasqua - prevede Coldiretti Calabria che ha
il polso della situazione - non mancheranno la qualità e la
tradizione. L'emergenza che ci ha costretto a casa ha cambiato
solo in parte le abitudini di coloro che non vogliono rinunciare
ai piaceri del palato, anche se si fa pesantemente sentire la
chiusura forzata al pubblico di ristoranti, trattorie e
agriturismi dove negli anni passati si registrava il pienone,
con un taglio di almeno il 30% della spesa complessiva.
Il classico ritrovarsi di Pasqua, a casa, e pasquetta, fuori
porta, sarà il primo rigorosamente ristretto al proprio nucleo
familiare e il secondo totalmente cancellato; quindi, non ci
potranno essere le consuete tavolate e gite, anche se le
famiglie, non dimenticando gesti di solidarietà per chi è nel
bisogno, si stanno organizzando ricercando le migliori ricette
della tradizione nel rispetto della stagionalità, con menu
realizzati in casa e tipici della tradizione. In periodo di
autoisolamento forzato e di dipendenza piena dalle nuove
tecnologie, prevale lo scambio, anche in videoconferenza, da
parte dei più giovani costretti lontani dagli affetti casalinghi
con mamme e nonne per acquisire consigli preziosi. Alla base di
quest'interscambio rimane il ricorso a prodotti freschi e di
qualità nell'ambito della campagna #MangiaItaliano a difesa del
Made in Italy.
"Quest'anno - prevede Coldiretti - molti calabresi, a causa
delle restrizioni imposte dalle ordinanze del Governo nazionale
e regionale, non potranno fare, giustamente, ritorno a casa per
passare come di consueto le festività della Santa Pasqua con i
propri cari. Si tratta prevalentemente di lavoratori,
lavoratrici e famiglie che risiedono in Italia e in Europa.
Queste persone non vogliono, però, rinunciare alle prelibatezze
calabresi e sta accadendo che dalla Calabria in questi giorni
siano stati spediti circa 20 mila pacchi fatti in casa o da
aziende specializzate per mantenere vivo legame e tradizione. Un
pezzo di Calabria, prevalentemente agroalimentare, è in
movimento con l'obiettivo di raggiungere le persone che sono
lontane dalla propria terra e, in questo senso, di concedere
loro la possibilità sentirsi, malgrado distanze, talvolta
davvero considerevoli, comunque a casa".