(ANSA) - CATANZARO, 31 OTT - E' scoccata anche in Calabria ai
tempi del Covid l'ora del vino novello. Sono 12 mila le
bottiglie che arriveranno sulle tavole della regione, in
diminuzione rispetto allo scorso anno.
Il vino giovane per antonomasia frutto della vendemmia
2020 si conferma anche nella stagione produttiva che sancisce il
primato mondiale italiano e la vittoria nella sfida delle vigne
con la Francia. Un primato ridimensionato in parte negli effetti
dalle misure anti pandemia che vedono bar e ristoranti chiusi
alle 18. Malgrado la limitazione dei brindisi nei locali
pubblici l'auspicio di Coldiretti Calabria è che di potrà
celebrare questo appuntamento tradizionale nelle case da tanti
cittadini-consumatori che potranno accompagnare il novello con i
prodotti dell'autunno, in particolare funghi e castagne oltre
che con salumi e formaggi.
Il permesso di stappare la nuova produzione di novello è
scattato oggi a livello nazionale e costituisce il prologo ai
prestigiosi vini calabresi che si stanno affermando sempre di
più sul mercato, e che quest'anno registrano un'altra buona
annata in qualità. "Il novello - precisano gli esperti della
Coldiretti - è il vino che sancisce da sempre l'avvio delle
visite nelle cantine e delle iniziative di promozione del mondo
delle vigne e delle bottiglie Made in Italy ma che quest'anno
rischia di essere pesantemente penalizzato dall'emergenza
coronavirus con l'ultimo Dpcm che vieta sagre e fiere, rassegne
e incontri e limita l'attività della ristorazione".
Il "déblocage" tricolore arriva in anticipo di tre
settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese
che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 19 novembre
2020. "Leggero e con bouquet aromatico il 'vino da bere giovane'
- fa sapere ancora la Coldiretti - deve le sue caratteristiche
al metodo di vinificazione fondato sulla fermentazione carbonica
di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza
di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si
attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12. La
produzione calabrese si basa da sempre su uve di qualità Doc e
Igt registrando negli anni un'espansione. Attualmente il
novello si è ritagliata una stabile nicchia di consumo e i
vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del
novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini
ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non
presentano problemi di durata. La tradizione vuole che
l'apertura del novello si festeggi a San Martino, l'11 novembre,
giorno in cui da sempre i contadini chiudono la stagione dei
raccolti e fanno il bilancio di un anno di lavoro. (ANSA).