''Barry Lyndon'' prosegue il lavoro
di Giancarlo Sepe su opere classiche della narrativa, ma sempre
con un bel legame anche cinematografico e se, per questo
spettacolo che ha debuttato a Napoli Teatro Festival, l'origine
è il romanzo settecentesco inglese di Thackeray, la vera fonte è
lo stupendo film omonimo di Stanley Kubrick, di cui ricorrono le
musiche e varie citazioni con la Sarabanda di Haendel sin
dall'alzarsi del sipario al Teatro Nuovo con uno splendido
inizio, una sorta di ironica visita a un museo delle cere, quasi
un balletto in cui, tra lo stupore e far foto dei visitatori, i
personaggi prendono pian piano vita. In scena sono undici attori
per dar vita a questi personaggi che è come nascessero sul
momento, apparizioni, teatrali appunto, tra i quali si distingue
l'esperienza e la sintonia con note grottesche di Piano
Tufillaro.
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