Aziende agricole travolte da acqua
e fango nell'agro nocerino sarnese dove il maltempo ha sradicato
piante, divelto serre e distrutto le produzioni in campo da
Pagani a San Marzano, da Scafati a Sarno. E' quanto emerge dal
monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell'ultima
perturbazione di settembre che ha colpito duramente un
territorio fragile con frane e smottamenti. I cambiamenti
climatici hanno fatto esplodere il pericolo idrogeologico -
sottolinea la Coldiretti - su un territorio indebolito dalla
cementificazione e dall'abbandono con il risultato che sono
saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che
sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni
Coldiretti su dati Ispra. Una situazione aggravata dal fatto che
- continua la Coldiretti - negli ultimi 25 anni si è perso in
Italia oltre ¼ (-28%) della superficie agricola utilizzabile in
Italia, ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari, a favore di
asfalto e cemento. Secondo Coldiretti, la situazione delle
provincia di Salerno "è la punta dell'icerberg di una drammatica
emergenza che ha colpito a macchia di leopardo le campagne lungo
tutta la Penisola dove soino triplicate le tempeste rispetto
allo scorso anno nell'ultima settimana di settembre che ha fatto
segnare sull'Italia ben 89 eventi estremi tra nubifragi,
tornado, bombe d'acqua, grandinate, vento forte e addirittura
l'arrivo anticipato della neve sulle montagne, secondo le
elaborazioni Coldiretti su dati dell'European Severe Weather
Database (Eswd)".
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