Amo andare controcorrente, non
escludo a priori di fare in futuro serie tv, ma per ora non se
ne parla, ho voglia di fare film per il cinema e da cineasta -
dice Matteo Garrone alla presentazione di Gomorra New Edition,
in onda il 16 aprile su Rai3 in prima serata, e poi in home
video e su RaiPlay -. Spero nelle riaperture delle sale, amo
vedere lì i film, ho questa idea romantica, il rito del grande
schermo, e quando vado al cinema riesco più facilmente ad
entrare in un'altra dimensione, quindi non solo da regista ma
anche da spettatore faccio il tifo per rientrare prima
possibile, non che per questo abbia formule magiche. Come tutti
vedo una situazione al limite ormai un po' per tutto".
Il regista non nega di vedere film sul piccolo schermo,
"certo il cinema lo vedo anche in altri modi, sulle piattaforme,
ma per me non è la stessa cosa". Quanto alle serie tv, all'epoca
della progettazione del film Gomorra, Garrone ne aveva intuito
la potenzialità seriale insita nel bestseller di Roberto
Saviano, "con Domenico Procacci - il produttore del film, ndr -
se ne è parlato, me la propose ma fu ritenuto in quel momento di
fare il film e semmai pensare alla serie dopo, i tempi non erano
maturi. Con il senno di poi avrei volentieri fatto un Gomorra 1
e Gomorra 2, girando senza pause quel viaggio all'interno di un
mondo quasi in presa diretta, eravamo invisibili lì dentro. Dopo
quel clamore ritornare lì sarebbe stato impossibile con la
stessa freschezza. Rimane dentro di me la sensazione di non aver
potuto esplorare tanti altri temi del libro, la vicenda di Don
Diana mi affascinava molto, come pure l'aspetto femminile della
camorra".
Quanto a nuovi progetti, "ci sono idee, ma sono ancora alla
ricerca per il prossimo progetto. La molla per me è
l'innamoramento per buttarmi in una nuova avventura, in questo
sono anche un po' viziato: penso che bisogna sempre sentire
sinceramente la spinta per cominciare".
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