Quotidiano Energia - Con la misura da 600 mln € prevista dal DL Rilancio e le recenti dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli il “tabù” del trasferimento degli oneri generali in fiscalità generale sembra superato.
A spingere in questa direzione sono state ieri Confartigianato e Cna in occasione delle audizioni alla X commissione Senato nell’ambito degli affari assegnati n. 396 e n. 397 “Settore automotive italiano e razionalizzazione mercato elettrico”. Ma un immediato riscontro è arrivato dal presidente della commissione Gianni Girotto (M5S): “Mi sembra che Patuanelli abbia per la prima volta rotto il tabù, per cui sarà una delle opzioni su cui punteremo”, ha sottolineato. Anche se proprio ieri è stato pubblicato un Ddl depositato in Senato da Lomuti (sempre M5S) che punta non alla fiscalizzazione degli oneri ma a un’applicazione progressiva in base al reddito.
Ad ogni modo, per Confartigianato nel DL Rilancio c’è stato un intervento “scuola” in vista del trasferimento in fiscalità generale (“almeno per quegli oneri a copertura di interventi di politica industriale, quali gli energivori”). Ricordando però che “le Pmi contribuiscono per il 48,5% al versamento degli oneri consumando solo il 33%”, Confartigianato auspica anche “una redistribuzione del peso all’interno del comparto produttivo”.
Poi c’è il nodo socializzazione degli insoluti, “il cui impatto è stimabile tra i 300 ed i 400 milioni l’anno a cui va aggiungersi l’impatto complessivo pari a 191 milioni l’anno della socializzazione, già attuata per regolazione, nei casi di mancato incasso per fallimento del venditore”. Per l’associazione “è necessaria una norma primaria che ponga un principio di responsabilizzazione del cliente finale moroso, sulla falsa riga del modello canone Rai o della tassa di concessione governativa sulla telefonia”.
Confartigianato invita inoltre a utilizzare i proventi della CO2 a riduzione del gettito degli oneri e a perseguire gli obiettivi europei relativi alle rinnovabili con strumenti alternativi agli incentivi impliciti in bolletta (es tassazione ambientale).
Non dissimili i rilievi di Cna, contenuti in un documento depositato in commissione: redistribuzione peso (“su un ammontare di circa 13 3 miliardi di euro, dati 2018, circa 5 miliardi sono finanziati dalle piccole e medie imprese”), trasferimento in fiscalità generale, e no a soluzioni “tombali” quali le socializzazioni della morosità dei clienti finali. Da questo punto di vista “sarebbe auspicabile un intervento del legislatore che, a partire da un chiarimento definitivo circa la natura degli oneri generali stessi (la giurisprudenza recente non è univoca rispetto alla natura fiscale degli oneri generali), leghi la riscossione degli oneri all’energia effettivamente consumata, prevedendo, al contempo, l’obbligo per i venditori di una gestione efficiente della morosità”.
“Anche sulla morosità bisognerà lavorare per trovare una soluzione”, ha rimarcato Girotto.
Infine, Confartigianato ha illustrato le proprie proposte sulla mobilità. Innanzitutto “favorire la nascita e il rafforzamento di una vera e propria filiera orientata a rimettere in modo tutto ciò che all’automotive può essere efficacemente collegato”. Poi, garantire il rispetto del principio di neutralità tecnologica, per cui “gli incentivi non dovrebbero essere limitati a certe categorie di veicoli (ad esempio, motore a combustione, ibrido, elettrico, ecc.)”. Infine, rafforzare il car-sharing anche nei piccoli centri.
Girotto ha sottolineato che “la neutralità tecnologica resta un nostro punto di riferimento”, condividendo poi il supporto allo sharing e alla micro-mobilità urbana. Riguardo poi alle colonnine di ricarica per le auto elettriche, il presidente della X commissione ha confermato che “nel prossimo decreto semplificazioni interverremo per una sburocratizzazione nei confronti dei Comuni che oggi regolamentano ognuno in maniera diversa”.