La Fase 2, con la riapertura delle attività dopo lo stop causato dal coronavirus, "è un'occasione che l'Italia non deve sprecare per rilanciare l'economia in chiave green", che fa bene all'ambiente ma aiuta anche le famiglie e le aziende. Lo dice Legambiente, che lancia un pacchetto di 33 proposte, condivise da imprese e associazioni del terzo settore, e lo sottopone al governo in un documento "già scritto nella forma di emendamento al prossimo Decreto per far ripartire l'economia, e subito attuabile con riferimenti normativi e di spesa".
Tre i campi d'intervento: semplificazione delle procedure per accelerare gli investimenti, rilancio dell'economia con fondi europei, sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali in stallo. Mettendo in pratica questa ricetta, spiega l'associazione ambientalista, si avrebbero importanti vantaggi economici. Ad esempio, "con i cantieri per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, si metterebbero in moto investimenti, tra diretti e indiretti, per quasi 9 miliardi di euro all'anno, con 430mila occupati e con risparmi in bolletta per le famiglie pari a circa 620 euro all'anno. Semplificando gli interventi per portare la banda larga anche nei piccoli comuni e nelle aree interne del Paese, ci sarebbero quasi 9 miliardi di euro di investimenti per il cablaggio previsti in tutta Italia, accompagnati da ricadute positive per far tornare a vivere e investire nei borghi".
L'economia circolare può diventare "il motore del rilancio dei territori: a livello europeo viene stimato al 2030 un beneficio economico pari a 1.800 miliardi di euro annui, favorendo una crescita del Pil fino al 7%". Con una progettazione di qualità e veri controlli ambientali, prosegue l'ong, "si potrebbero cancellare le tante procedure di infrazione europee aperte contro l'Italia (in questo momento sono 19 quelle ambientali), che ci hanno costretto in questi anni a pagare oltre 500 milioni di euro di multe per inquinamento e ritardi che scontano i cittadini". "La sfida - spiega il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini - è rilanciare l'economia e dare risposta anche alle altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale".
In particolare, l'associazione ambientalista guarda all’installazione di impianti da fonti rinnovabili, alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, all’installazione di reti a banda larga e per le ricariche delle auto elettriche, alle semplificazioni in materia di Valutazione di impatto ambientale e alla partecipazione dei cittadini. Sui fondi già stanziati da politiche nazionali vanno indirizzate le risorse del Green Deal europeo per la proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente, la creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie, interventi di adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni.
Altre risorse devono essere destinate alla mobilità (decreto clima e legge di bilancio 2020), per la riqualificazione del patrimonio edilizio (Legge Bilancio 2020), per la realizzazione delle foreste urbane (Decreto clima) e per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni (Legge Realacci). "La sfida è rilanciare l’economia e dare risposta anche alle altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale” spiega il vice presidente di Legabiente Edoardo Zanchini.