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Galletti, misure concrete contro l'erosione delle coste

Velo, erosione coste è emergenza ambientale ed economica

Redazione ANSA

Misure concrete per fermare l'erosione costiera e gestire il fenomeno che il territorio del nostro Paese subisce in modo particolare sia per colpa della sua fragilità, esposto ai cambiamenti climatici, sia per l'attività edilizia fuori controllo. Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti lancia l'avvio del lavoro sulle 'Linee guida nazionali sulla gestione dell'erosione costiera', parlando ad una conferenza ad hoc al dicastero di via Cristoforo Colombo, grazie alla costituzione del Tavolo nazionale sulla erosione costiera, coordinato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) con il Cnr e la rete delle università, e in cui si ritrovano tutte le Regioni rivierasche.

''Non solo buone intenzioni - osserva Galletti - ma linee guida vere che possono essere concretamente operative. Il problema dell'erosione delle coste è causato sia dal boom edilizio che dai cambiamenti climatici. Di questo dobbiamo tenerne conto perché è un fenomeno che ha importanti effetti sull'Italia''. Galletti ricorda che si è ''cominciato a intervenire sull'erosione costiera anche con fondi legati al dissesto idrogeologico'' e che per esempio ''nel Collegato ambientale c'è una norma sui dragaggi nei porti'' che potrebbe ''offrire un contributo''. Rispetto ai fondi sul dissesto idrogeologico, Galletti ha sottolineato che ''non a caso nella prima tranche ce n'è una parte di circa 28,5 milioni che vanno all'Emilia Romagna per l'erosione costiera''.

In base ad alcuni dati, i più recenti sull'erosione costiera che verranno presto sostituiti da nuove analisi, ''studi effettuati nel 2006 dal ministero dell'Ambiente certificavano che lungo la penisola italiana risultano circa 540 km di tratti di costa a potenziale rischio di erosione''. Inoltre, continua Galletti, ''tra il 1960 e il 2000 si stima che la costa nazionale abbia subito, lungo tratti di circa 1600 chilometri, un arretramento di 70 chilometri quadrati. Nello stesso periodo, lungo tratti di costa di 1400 km, si è registrato un avanzamento di 55 kmq. Il saldo è evidentemente negativo; anche perché non tiene conto di un altro elemento preoccupante, cioè il forte arretramento che ha subito il delta del fiume Po, pari a 25 kmq lungo un tratto complessivo di 32 km'', cosa che ''testimonia la pesante perdita di sedimenti avvenuta dall'inizio del boom edilizio ed economico del Paese, a partire dagli anni '60''. ''Questi problemi - conclude - nessuno può risolverli da solo, ne' Regione ne' tanto meno i Comuni; solo insieme possiamo farcela, ed è con questo Tavolo che possiamo fare 'sistema' e farcela''.

''L'erosione costiera è un'emergenza sia ambientale che economica: la risorsa 'mare' va tutelata. Il ministero dell'Ambiente è in prima linea per la difesa delle nostre coste dall'erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici'' ha detto il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, in un messaggio. ''In due anni - ha continuato Velo - abbiamo svolto uno straordinario lavoro che ha portato alla recente firma di un protocollo d'intesa con le Regioni rivierasche per arrivare alla stesura delle Linee guida nazionali per combattere l'erosione. Inoltre, abbiamo costituito il Tavolo nazionale sull'erosione costiera: un'esperienza che mette insieme le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica con il compito di individuare azioni comuni e omogenee per una corretta gestione della fascia costiera a livello nazionale. Novità anche sul fronte del ripascimento delle coste - ha aggiunto il sottosegretario - con le modifiche normative che abbiamo recentemente introdotto in materia di dragaggi'', rendendo ''più efficienti le procedure per il riuso dei sedimenti dragati. Seguendo i principi che arrivano dall'economia circolare da oggi i sedimenti 'puliti' dovranno essere utilizzati come prima opzione per il ripascimento delle spiagge''. ''Con questo pacchetto di azioni - ha concluso Velo - affrontiamo un'emergenza sia ambientale che economica: turismo, logistica, pesca e trasporto marittimo, sono tutte attività che ruotano intorno all'economia del mare e che, complessivamente, producono ogni anno beni e servizi per un valore di 41,5 miliardi di euro. Numeri rilevanti che ci impongono di lavorare per la tutela e la salvaguardia del mare, una risorsa chiave per il nostro Paese''.

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